UberPop, tribunale Milano blocca app e servizio in tutta Italia per concorrenza sleale
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MILANO, 25 MAGGIO 2015 - Il tribunale civile di Milano ha accolto il ricorso presentato ad aprile da alcune associazioni di tassisti e ha inibito l'uso dell'app Uber pop, l’applicazione della società americana Uber che permette a chiunque possieda un’auto di improvvisarsi taxi, pur non avendo una regolare licenza. Il motivo dell’ordinanza cautelare, firmata dal giudice Claudio Marangoni, è la «concorrenza sleale» e la «violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi». [MORE]
L'ordinanza «inibisce in via cautelare e urgente l'uso di Uber pop e la prestazione di un servizio che organizzi, diffonda e promuova da parte di soggetti privi di licenza un trasporto di terzi».«L’effettivo vantaggio concorrenziale deriverebbe dalla possibilità, per gli autisti di UberPop, di applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico, con sviamento indebito di clientela», si legge ancora nell’ordinanza.
I tassisti di tutta Europa hanno più volte scioperato contro l’azienda di San Francisco già a partire dallo scorso anno.
Sul sito di UberPop è consentito a tutti di candidarsi per diventare autisti, semplicemente inviando i documenti necessari per mettersi alla guida. Ottenuta l’approvazione, gli aspiranti tassisti ricevono uno smartphone con installata l’applicazione per poter interagire con i clienti.
La Procura di Milano, oltre a inibire la app, ha anche stabilito il divieto di erogare il servizio.
Uber, che al momento non ha rilasciato dichiarazioni, dovrà pagare anche le spese legali e avrà 15 giorni di tempo per adeguarsi. In caso contrario dovrà pagare 20.000 euro per ogni giorno di ritardo nell'adempimento dell'ordinanza.
Inoltre, su disposizione del giudice, sulla homepage del sito www.uber.com, nella sezione relativa all'Italia, dovrà essere pubblicato il provvedimento per 30 giorni.
Tra i passaggi del provvedimento anche uno riguardante l’Esposizione universale di Milano: «Il previsto consistente numero di visitatori della manifestazione Expo 2015 pur interessando Milano appare suscettibile di ampliare anche l’afflusso turistico in altre città italiane, tra le quali anche quelle dove operano i ricorrenti».
«Siamo dovuti arrivare in un’aula di giustizia perché qualcuno decidesse, nessuno voleva prendersi questa responsabilità: prima di ricorrere in Tribunale ci siano rivolti a Comune, Regione, al governo, tutto inutile. È una grande vittoria e non l’abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti», ha detto Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano. Soddisfazione anche da parte dei legali dei tassisti: «Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto. Il Tribunale di Milano ha pienamente compreso la situazione nonostante la sua complessità, ha riconosciuto la concorrenza sleale del servizio UberPop nei confronti dei taxi e ordinato al Gruppo Uber l’immediata inibizione dello stesso su tutto il territorio italiano. Siamo convinti che Uber vorrà dare un pronto adempimento a quanto stabilito dal giudice e che questa decisione spronerà anche le amministrazioni a controlli più attenti di quelli sino ad ora svolti», ha dichiarato il legale Marco Giustiniani.
Da Twitter l’ex ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha commentato: «Su UberPop il Tribunale di Milano mi dà ragione: è concorrenza sleale ai tassisti. Io avevo detto che era illegale. Legge e buon senso prevalgono».
[foto: ilgiornale.it]
Antonella Sica