Turismo estivo: Croazia, Spagna e Tunisia in crescita, storico calo per l'Italia

domenica 9 settembre, 2012

ZAGABRIA, 9 SETTEMBRE 2012- E' la Croazia il Paese del Mediterraneo che nel 2012 ha registato i migliori risultati turistici; nel giorno in cui le statistiche nazionali parlano di un incremento del 4,2 per cento delle presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il ministro Veljko Ostojic esprime la sua soddisfazione per un risultato che ha dello storico, e che permette al turismo croato di superare agevolmente i livelli di crescita di Spagna (3,3 per cento), Slovenia (2,8) e Cipro per quest'estate.[MORE]

In netta e isperata ripresa si conferma anche la stagione turistica tunisina, che recupera il calo registrato a seguito della rivoluzione che tra il 2010 e il 2011 portò alla fine del regime di Zine El Abidine Ben Ali, contribuendo a un netto peggioramento dei livelli di sicurezza del Paese; rispetto a due anni fa, però, il settore sembra essere nuovamente pronto al decollo, con un più 35 per cento che consacra il pieno successo delle campagne internazionali di rilancio dell'immagine del Paese.

Quasi tre milioni e mezzo di turisti, per lo più provenienti dal mercato europeo, che segnalano il ritorno in grande stile di una zona che in passato ha fatto registrare record storici di presenze; sempre in forma, sull'altra sponda del Mediterraneo, il turismo spagnolo, che in questi primi mesi del 2012 può contare su 32,8 milioni di visite straniere, e una vera e propria invasione di britannici, tedeschi e francesi, tra i più assidui amanti delle terre iberiche.

Chi si deve accontentare di un'inversione di trend, invece, è proprio l'Italia, che ad agosto ha assistito ad un calo delle presenze complessive negli alberghi senza eguali nella storia del Paese; sempre meno Italiani in vacanza, che all'alta stagione preferiscono periodi più tranquilli, e smettono di affollare le strutture alberghiere in quell'ottavo mese dell'anno che, da tradizione, vedeva le città svuotarsi.

(immagine da: www.croaziatravel.it)

Simona Peluso

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