Turchia, bagno di folla in piazza per Erdogan. "Si alla pena di morte se il popolo vuole"
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ISTANBUL, 8 AGOSTO - Una impressionante folla, mai vista in Turchia secondo i media locali, si è radunata per sostenere Recep Tayyip Erdogan. Una raduno "per la democrazia e per i martiri", per ricordare i caduti del golpe ma soprattutto per protestare contro gli organizzatori del golpe di metà Luglio, che ha visto la Turchia sotto scacco di una coalizione laica militare pronta a rovesciare il governo di Ankara. Migliaia di bandiere rosse hanno colorato le strade turche in sostegno del presidente turco.
È stata unilaterale la partecipazione alla manifestazione, sono presenti anche Kemal Kilicdaroglu e Devlet Bahceli, rispettivamente leader del partito Chp del partito nazionalista Mhp. Unico assente il partito Hdp, che non è stato invitato dall'organizzazione. La visione filo-curda del partito ha creato profondi solchi tra il governo di Erdogan, che dà sempre ha fatto leva sull'elettorato sunnita.
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Il cambio di passo più importante apportato da questo golpe, oltre al tristissimo giro di vite ed epurazioni nei maggiori ministeri ed in tutti gli ambiti dove si poteva annidare una possibile opposizione di idee al governo, è stato il rapporto che Erdogan per primo, e tutta la Turchia poi, ha con internet e social network. Sarebbe parso paradossale solo qualche mese fa se Erdogan avesse utilizzato i social network per pubblicizzare una manifestazione. Eppure ieri il profilo Twitter del presidente turco è stato il veicolo maggiore per radunare il popolo a Yenukapi, quartiere portuale di Istanbul.
Il 15 Luglio per Erdogan è stato un nuovo inizio, come per parte del paese. I 60.000 funzionari statali, tra ministeri ed università, hanno perso il posto di lavoro, ed l'orizzonte mostra nuvole nere per loro. Erdogan è tornato a parlare di pena di morte. "Se il Parlamento la voterà, reintrodurrò la pena di morte" queste le parole del presidente. Fu abolita nel 2004, per rientrare nei dettami della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Storicamente utilizzata proprio per punire i vari golpe che si sono succeduti in Turchia, nel 1960, 1971, la pena di morte è stata utilizzata 50 volte fino al 1984, anno a cui risale l'ultima condanna a morte turca. È possibile che Erdogan sia intenzionato a reintrodurla solo come deterrente, un monito nei confronti del suoi avversari politici, ma l'Europa è assolutamente contraria alla reintroduzione della pena, e i suoi politici, dai leader più estremi ai più moderati hanno mostrato tutto il loro dissenso.
Leonardo Cristiano
immagine da: repubblica.it