Turchia: arrestato sospetto legato a omicidio ambasciatore russo
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Turchia: arrestato sospetto legato a omicidio ambasciatore russo

giovedì 11 gennaio, 2018

 ANKARA, 11 GENNAIO – A poco più di un anno dall’assassinio, in diretta TV, dell’ambasciatore russo in Turchia Andrey Karlov, ucciso a colpi di arma da fuoco mentre teneva un discorso durante la cerimonia di inaugurazione di una mostra fotografica ad Ankara, le forze di sicurezza turche avrebbero oggi fermato un uomo sospettato di essere legato agli eventi di quel dicembre 2016. [MORE]

A riportare la notizia è stato il quotidiano Daily Sabah, secondo il quale l’arrestato, le cui iniziali sono VKA, sarebbe già noto alle forze dell’ordine in quanto sospettato di avere contatti con la rete di Fethullah Gulen, a più riprese indicato dal presidente della Turchia Erdogan come la vera mentre dietro il tentato golpe del luglio 2016.

Stando alle prime notizie, l’uomo sarebbe un utente di un servizio di messaggistica criptata, ByLock, particolarmente diffuso tra coloro i quali furono coinvolti nel mancato colpo di stato. Il Daily Sabah ha inoltre ripreso le dichiarazioni di alcuni pubblici ministeri turchi, secondo le quali quello ad Andrey Karlov sarebbe stato un attacco di matrice terroristica.

E intanto continuano incessantemente i processi nei confronti di presunti aderenti alla rete gulenista. Nella giornata di ieri, quattro tribunali (Ankara, Samsun, Tekirdag e Sanliurfa) hanno condannato a pene detentive dai sei ai dodici anni di reclusione undici persone sospettate di aver, in qualche modo, intrattenuto legami con i golpisti.

Ad oltre un anno e mezzo dai fatti del luglio 2016, dunque, non accennano a concludersi le repressioni: stando ad un comunicato stampa del ministro degli Interni di Ankara, Sulayman Soylu, nel solo 2017 sarebbero state 48.305 le persone destinatarie di provvedimenti cautelari in carcere perché sospettati di essere collegati a Fethullah Gulen.

Negli ultimi diciotto mesi, ad ogni modo, le forze dell’ordine turche si sono rese protagoniste di oltre 55mila arresti, mentre più di 150mila persone sono state licenziate o hanno perso il proprio posto di lavoro per asserite (e spesso mai provate) complicità con il tentato colpo di stato.

Paolo Fernandes
Foto: pinterest.com


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