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MILANO, 25 DICEMBRE - Le forze speciali tunisine hanno smantellato una cellula terroristica composta da tre membri di età tra i 18 ed i 27 anni, uno dei quali nipote del killer di Berlino. I due parenti comunicavano via Telegram per eludere i controlli di polizia.[MORE]
Le indagini sull’attentato di Berlino si sono spostate verso la Tunisia. Paese di origine di Anis Amri, il 24enne autore della strage nel mercatino di Natale della capitale tedesca, ucciso alle porte di Milano durante uno scontro a fuoco con la polizia. I media tunisini, nel giorno in cui la salma di Fabrizia Di Lorenzo rientra in Italia, rilanciano la notizia che le forze di sicurezza hanno smantellato ieri una presunta cellula terroristica composta da tre membri di età tra i 18 ed i 27 anni, attiva tra Fouchana nel governatorato di Ben Arous e Oueslatia, nel governatorato di Kairouan. Tra gli arrestati c’è anche il nipote del killer di Berlino, che ha confessato, durante gli interrogatori di polizia, di aver comunicato con lo zio via Telegram, un’app di messaggeria istantanea, per aiutarlo ad eludere i controlli di polizia. Secondo i media tunisini, il nipote di Amri avrebbe rivelato di essere di stato convinto dallo zio ad adottare un'ideologia tafikirista (pensiero islamico legato all'idea di jihad) e di aver giurato fedeltà al sedicente Stato Islamico (Is), su richiesta dello zio, con un messaggio scritto ed inviato sempre su Telegram. Anis Amri avrebbe fornito al nipote i mezzi finanziari sufficienti per permettergli di giungere in Germania ed arruolarsi in una cellula tedesca dell’Isis, quella di Abu Al Wala.
Intanto le indagini della Digos di Milano e di tre procure Monza, Milano e Roma hanno accertato che la sim, trovata nello zaino di Amri, non è mai stata usata. Continuano le indagini sugli spostamenti di Amri, partito dalla stazione di Chambery, cittadina francese, ed arrivato a Torino, dove bisognerà capire cosa abbia fatto durante sosta durata un paio d’ore per poi proseguire verso Milano. La procura della Repubblica di Parigi ha aperto un’inchiesta per stabilire con esattezza l’itinerario seguito da Anis Amri nella sua fuga dalla Germania all’Italia attraverso la Francia.
A cinque giorni dall’attacco la polizia tedesca ha reso noto la nazionalità delle vittime. L’autopsia disposta dalla Procura di Monza conferma che l’uomo è stato raggiunto da due colpi di pistola uno alla testa e uno al torace. Intanto è stato dimesso dall’ospedale San Gerardo di Monza Christian Movio, l’agente rimasto ferito nel conflitto a fuoco con il terrorista di Berlino. I medici che lo hanno operato per estrargli un proiettile dalla spalla destra hanno comunicato che le sue condizioni sono ottime e che presto potrà tornare in servizio.
(immagine fonte Quotidiano.net)
Caterina Apicella