Truffe: Calabria; amministratori Nardodipace gia' sotto inchiesta
Cronaca Calabria

Truffe: Calabria; amministratori Nardodipace gia' sotto inchiesta

martedì 3 febbraio, 2015

NARDODIPACE (VV), 03 FEBBRAIO 2015 - Nardodipace Truffa aggravata ai danni dell'Unione Europea, dello Stato e della Regione Calabria, per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Queste le accuse formulate, a vario titolo, a carico delle quattro persone finite agli arresti domiciliari e dei destinatari di dodici misure coercitive dell'obbligo di presentazione eseguute stamani dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Vibo valentia. Agli arresti domiciliari, il sindaco di Nardodipace Romano Loielo; Romolo Tassone, ex vicesindaco nella precedente giunta guidata da Loielo; Fabio Rullo e Mario Carrera.[MORE]

Sono 12 invece gli indagati sottoposti all'obbligo di firma di pg. Fra questi, Maurizio Maiolo, assessore in carica e la moglie Marinella Iacopetta. Gli altri destinatari sono Graziella Tassone, Sonia Cavallaro, Immacolata Aloi, Claudia Ienco, Lucia Primerano, Marisa Maiolo, Rita Fazio, Valeria Demasi, Grazia Silipo e Sandro Rando'. Oltre alle misure cautelari personali, e' stato emesso un decreto di sequestro preventivo "per equivalente", ai fini della confisca, di liquidita', di beni mobili o immobili nella disponibilita' degli indagati, cui ha collaborato la Guardia di Finanza di Vibo Valentia. Secondo l'accusa, il sindaco Romano Loielo sarebbe riuscito ad ottenere finanziamenti pubblici per aiuti alle imprese attraverso la concessione di borse lavoro ed incentivi occupazionali sotto forma di integrazione salariale e formazione continua. Tutti progetti finanziati attraverso il Por Calabria Fse 2007/2013. Loielo avrebbe girato i finanziamenti ad associazioni a lui vicine tra cui un'associazione di volontariato nella cui sede vi erano uno studio dentistico abusivo ed un pub mai aperto.

Si tratta dell'associazione "Protezione civile Dolmen", dell'associazione sportiva "Allarese", dell'associazione "Acli S. Todaro" e del pub "Ascot", utilizzate,s ecndo l'0accusa, dal presunto gruppo capeggiato dal sindaco di Nardodipace, Romano Loielo, per ottenere le erogazioni agevolate. Le linee di intervento del Por 2007/2013, sulle quali sarebbero state riscontrate le incongruenze, sono tre: sostegno al reddito sotto forma di erogazione di borse lavoro, aiuti per le assunzioni, formazione continua. Complessivamente le istanze presentate ammontano a circa 10 FEila euro: 24 mila euro suddivisi in tre borse lavoro da 8 mila euro ciascuna, 72 mila euro come integrazioni salariali, 7mila euro per la formazione continua e 1600 per la formazione in aula. Il tutto utilizzando sedi per le associazioni che in realta' sarebbero state abitazioni private dove non sarebbe avvenuta alcuna attivita' di formazione. In occasione dell'operazione "Crimine" del luglio 2010 della Dda di Reggio Calabria furono arrestati e poi condannati per associazione mafiosa (e' ancora pendente il processo d'appello) Rocco Tassone a 13 anni, e Damiano Tassone a 5 anni e mezzo, rispettivamente padre e cugino dell'ex vicesindaco Romolo tassone. Il 18 novembre scorso, invece, Salvatore e Massimo Iacopetta (cognati dall'assessore Maurizio Maiolo) sono stati invece arrestati nell'ambito dell'operazione antimafia "Insubria" della Dda di Milano.

Non e' la prima volta che l'amministrazione comunale di Nardodipace, il centro del Vibonese indicato dalle statistiche come il piu' povero d'Italia, viene coinvolta in vicende giudiziarie. Il 24 settembre scorso, il gup del Tribunale di Vibo Valentia ha gia' rinviato a giudizio il sindaco Romano Loielo, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia - arrestato stamane nell'ambito dell'operazione di Carabinieri e Guardia di Finanza su una presunta truffa - con le accuse di abuso d'ufficio, falso materiale, falso ideologico ed uso di atto falso.

Secondo l'accusa, nell'affidamento del servizio di trasporto pubblico mediante autobus, gli amministratori di Nardodipace avrebbero falsamente dato atto di aver sentito la responsabile della Stazione appaltante della Provincia di Vibo, affidando poi il servizio alla "Viaggi Gulli'" che a sua volta avrebbe presentato false referenze bancarie. I reati vengono contestati pure all'attuale vicesindaco Alberto Franze', ed ai consiglieri comunali Pasquale La Rosa, Antonio Maiolo, Aurelio Tassone e Antonio Franze', tutti rinviati a giudizio quali ex assessori della precedente giunta, poi sciolta per infiltrazioni mafiose insieme al Consiglio il 13 dicembre 2011. Lo scioglimento per mafia e' stato confermato anche dalla Presidenza della Repubblica che ha respinto un ricorso straordinario degli amministratori, rieletti pero' il 18 novembre 2013. Il sindaco Loielo era stato dichiarato incandidabile in base alla legge antimafia, ma in appello i giudici hanno stabilito che lo stesso (rieletto sindaco ad ottobre 2013) ha gia' scontato il turno di incandidabilita'. (Agi)

 


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