Tragedia piazza San Carlo, morta la donna paralizzata dopo gli incidenti a Torino
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TORINO, 25 GENNAIO – Sale il bilancio delle vittime della tragica serata del 3 giugno 2017, quando in piazza San Carlo a Torino, durante la proiezione della partita di calcio tra Juventus e Real Madrid, si scatenò il panico generale a causa del perfido piano di una gang di ladri, i quali utilizzarono uno spray urticante per indurre gli astanti alla fuga e compiere razzia di tutto ciò che sarebbe stato abbandonato dalla folla nella fretta.
Dopo la morte di Erika Pioletti – 38enne di Domodossola che dopo alcuni giorni di coma non riuscì a sopravvivere a causa delle gravissime ferite riportate – questa mattina, al CTO di Torino, si è spenta anche Marisa Amato, 65 anni, anch’ella travolta dalla folla in fuga dal “salotto” del Capoluogo piemontese e rimasta tetraplegica in seguito alle lesioni subite. La donna era stata ricoverata due giorni fa nell’ospedale torinese, dove si era presentata per problemi respiratori, ma è infine deceduta a causa di un peggioramento vascolare. L’equipe della terapia intensiva, diretta dal dottor Mauriziano Berardino, ha reso noto che il decesso sarebbe avvenuto per un versamento pleurico, di cui pur era stato tentato il drenaggio sorreggendo la respirazione con ventilazione non invasiva. Secondo i medici, infatti, la paziente avrebbe espresso con lucidità e fermezza la volontà che la terapia, soprattutto il supporto respiratorio, non prevedesse mezzi invasivi come l’intubazione tracheale o la tracheotomia, anche qualora la ventilazione non invasiva non risultasse sufficiente, pur avendo ben chiaro che questa decisione avrebbe potuto portarla ad un peggioramento fatale, come in effetti sarebbe accaduto.
Salgono pertanto a due le vittime di quella tragedia, in virtù della quale si registrarono anche ben 1525 feriti. Proprio di recente si è tenuta l’udienza preliminare del procedimento penale relativo ai fatti di piazza San Carlo (alla quale anche Marisa Amato aveva partecipato personalmente, raggiungendo in ambulanza l’aula bunker del carcere delle Vallette, avendo deciso di costituirsi parte civile nel giudizio), nell’ambito del quale la Procura di Torino ha chiesto il processo per quindici imputati, cui sarebbero contestati i reati di omicidio, disastro e lesioni colpose. Oltre agli autori materiali della condotta penale, sono coinvolti nel procedimento anche i vari anelli della catena di comando e controllo che fallì quella notte sotto gli aspetti organizzativi e della gestione della sicurezza (tra cui anche il sindaco torinese Chiara Appendino).
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: thesocialpost.it