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Tragedia nella notte a Torino: esplosione in una palazzina, un morto e cinque feriti

Redazione
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Tragedia nella notte a Torino: esplosione in una palazzina, un morto e cinque feriti
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Tra i feriti un ragazzino di 12 anni in gravi condizioni. Vittima Jacopo Peretti, 33 anni, travolto dal crollo.

TORINO – Una deflagrazione violenta, nel cuore della notte, ha squarciato il silenzio di via Nizza 389, nel quartiere Lingotto. Erano le 3.15 quando un’esplosione ha devastato il quinto piano di una palazzina, coinvolgendo più appartamenti. Il bilancio è drammatico: cinque feriti e una vittima, Jacopo Peretti, 33 anni, ritrovato carbonizzato dopo dieci ore di ricerche sotto le macerie del suo appartamento.

Jacopo, originario di Mazzè, nel Canavese, viveva lì da quattro anni. Lavorava per un’azienda di consulenza energetica e dava una mano in palestra. Ex studente del liceo scientifico Newton di Chivasso, aveva proseguito con gli studi universitari in Amministrazione, finanza e controllo. Amatissimo da amici e parenti che lo descrivono come "una persona solare, sempre sorridente". Anche il Torino FC, squadra del cuore di Jacopo, gli ha dedicato un messaggio commosso sui social.

La dinamica dell’esplosione

L’appartamento da cui è partito il boato era vuoto: i proprietari, una coppia con un cane, erano in vacanza all’Isola d’Elba. Una circostanza che ha probabilmente evitato una strage. La potenza dell’esplosione ha però coinvolto anche le abitazioni adiacenti e il piano inferiore. Cinque le persone ferite, tutte appartenenti a due nuclei familiari.

Tra loro, un ragazzino romeno di 12 anni è ricoverato in prognosi riservata al Regina Margherita, con ustioni sul 35% del corpo. Nello stesso ospedale, una bambina di sei anni è stata trattenuta in osservazione per precauzione. Al CTO sono stati ricoverati anche una ragazza di 19 anni (prognosi di 7 giorni), una donna di 45 (10 giorni) e un ragazzo di 24 anni (21 giorni): appartengono a una famiglia egiziana residente accanto all’appartamento di Peretti.

Evacuazioni e indagini

Il palazzo, dichiarato inagibile, ha costretto all’evacuazione 45 persone da 24 appartamenti. Il Comune di Torino, insieme a Protezione Civile, Croce Rossa e Servizi Sociali, ha predisposto un punto di accoglienza d’emergenza nella scuola Umberto I, poco distante.

Nel frattempo, la Procura ha aperto un’inchiesta per fare luce sulle cause dell’esplosione: nelle prossime ore sarà formulata l’ipotesi di reato. Tecnici e vigili del fuoco lavorano per mettere in sicurezza l’edificio e comprendere cosa abbia innescato una deflagrazione tanto potente.

Il dolore di una comunità

Nel dolore di via Nizza, tra lacrime e abbracci, si intrecciano i racconti di chi conosceva Jacopo. Sul posto anche i genitori, sconvolti, insieme a tanti amici. “Era una persona piena di vita, sempre disponibile”, dice chi lo ha visto crescere. Torino piange un giovane che amava la sua città, il suo lavoro e lo sport.

Una tragedia che lascia ferite profonde non solo nelle famiglie coinvolte, ma nell’intera comunità. E che ora chiede risposte.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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