Tragedia a Partinico: difende il figlio e viene ucciso a botte

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PALERMO, 31 MAR. - È morto per difendere suo figlio. Gioacchino Vaccaro, conosciuto da tutti come Gino, 45 anni, fruttivendolo di Partinico, è deceduto all’ospedale Civico dopo un violento pestaggio avvenuto nel tardo pomeriggio in largo Avellone, a pochi metri dal suo negozio di frutta e verdura. L’uomo aveva cercato di proteggere il figlio diciassettenne, aggredito poco prima da due giovani che, secondo una prima ricostruzione, sarebbero passati ad alta velocità con l’auto nella stretta via residenziale, rischiando di investire qualcuno.

Il ragazzo, preoccupato per la sicurezza propria e dei presenti, avrebbe rivolto delle rimostranze ai due, ricevendo per tutta risposta un'aggressione brutale davanti agli occhi della madre, che ha immediatamente allertato il marito. Gino non ha esitato a scendere in strada per intervenire. Ma anche lui, una volta giunto sul posto, è stato picchiato selvaggiamente. Le sue condizioni sono apparse fin da subito gravi: trasportato d’urgenza all’ospedale Civico di Partinico, è spirato poche ore dopo per le ferite riportate.

Anche il figlio è stato ricoverato con lesioni alla testa, ma non sarebbe in pericolo di vita.

I due aggressori, dopo essere fuggiti, si sono consegnati spontaneamente ai carabinieri. Ora dovranno rispondere dell’accusa di omicidio. Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dalla polizia, stanno ricostruendo ogni dettaglio della vicenda, anche grazie alle testimonianze dei presenti e alle immagini di eventuali telecamere di sorveglianza della zona.

Partinico è sotto shock. La comunità si stringe attorno alla famiglia Vaccaro, conosciuta e stimata nel quartiere. In molti parlano di Gino come di un uomo mite, sempre disponibile, padre premuroso. La sua morte lascia un vuoto profondo e solleva ancora una volta interrogativi inquietanti sulla violenza cieca che può scatenarsi per una semplice richiesta di rispetto delle regole.

Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno valutando la possibilità di aggravanti legate alla crudeltà dell’azione e alla presenza di minori al momento dell’aggressione. La città, attonita, attende giustizia.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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