Torna in carcere la madre del piccolo Samuele, il bimbo di 18 mesi positivo alla cocaina
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PALERMO, 7 DICEMBRE 2011- Le avevano concesso gli arresti domiciliari, ma quando gli agenti l’hanno accompagnata a casa della madre, dove sarebbe dovuta rimanere su disposizione del Gip, Sergio Ziino, la donna 25enne, rea di aver maltrattato ripetutamente il figlio di appena 18 mesi, si è vista sbattere la porta in faccia.[MORE]
“Io qui non la voglio”, ha detto la donna alla squadra mobile di Palermo, rifiutando con un velo di sdegno quella figlia che quasi stentava a riconoscere. Lo stesso sdegno mostrato e ripetuto dal padre, dal fratello, dalla cognata e da tutti i centri di assistenza contattati dal pm Ennio Petrigni, che ne aveva chiesto la custodia in carcere.E’ pertanto tornata tra le sbarre, in piena notte, in attesa della prossima sentenza.
Il piccolo è tuttora ricoverato, all'ospedale pediatrico "Di Cristina", per le conseguenze di una overdose da cocaina e con segni di percosse e bruciature su tutto il corpo, e le sue condizioni sembrano appena migliorare. <<Risponde in modo più puntuale agli stimoli esterni - dicono i medici - e questo fa ben sperare. Rispetto ai primi giorni, infatti, in cui era in uno stato soporifero, pare più reattivo>>.
Il compagno della donna, indagato in concorso per lesioni colpose, dovute alla mancata custodia dello stupefacente, è invece, libero. L'uomo, che ha negato di avere picchiato il bambino, ha ammesso di avere fatto uso di cocaina, di averla lasciata incustodita sul tavolo e non ha escluso che il piccolo possa averla ingerita, durante una sua momentanea assenza.
Il magistrato è tornato a chiedere, questa mattina, la custodia cautelare al Gip. Se il giudice dovesse ribadire la scelta dei domiciliari la Procura dovrà riattivarsi a cercare un nuovo alloggio alla 25enne.
Maria Lo Porto