Torano notte e giorno 2014 premia Paolo Franzoso: un artista sensibile e fantasioso...
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TORANO (CARRARA), 20 AGOSTO 2014 - Presso il caratteristico borgo di Torano, sito in provincia di Carrara, le opere di 25 artisti emergenti, di recente, hanno richiamato, ogni sera, centinaia di turisti e curiosi: Michele Monfroni, Sandro del Pistoia, Paolo Franzoso, Giovanni Salvaro, Cinzia Rossi, Ilaria Bertagnini, Massimo Vanelli, Marco Ambrosini, Giulio Rossi, Daniele Guidugli, 4tuesday, Leardo Sciacoviello, Maurizio Fruzzetti, Giuliano Ciardi, Stefano Lanzardo, Paolo Fiorellini, Elisa Modugno, Ezio de Angeli, Santucci Group, Eugenia Serafini, Emma Castè, Mattia Coli, Claudia Sighicelli, Francesca Bioli, Ciro Vittorio Formisano, Andrea Pucci. La 16esima edizione del concorso di pittura “Torano notte e giorno” ha proclamato vincitore Paolo Franzoso, per la sua opera dal titolo «Cosa ho fatto?» (selezionata tra le opere di altri 13 artisti finalisti che hanno esposto nell’ambito della manifestazione). A colpire gli esperti sono state le «caotiche atmosfere» che contraddistinguono le sue opere e che hanno ben centrato il tema del “surreale” che ha caratterizzato la rassegna. Organizzata dal comitato Pro Torano, la mostra è stata curata dal direttore artistico Emma Castè e da Luciano Massari, con il contributo di importanti partner come Magti Italia, Marmi Carrara e Franchi Marmi ed il patrocinio del Comune di Carrara e della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e il contributo di cooperative e imprese del marmo. La giuria del premio era formata da Giovanna Bernardini (assessore alla cultura del Comune di Carrara), Aldo Canesi (comitato Pro Torano), Raffaele Borghetti (figlio di Franco), Guido Granai (abitanti Torano), Francesco Piacentini (Magti Italia), Bernarda Franchi (Franchi Marmi srl), Eugenia Serafini (artista), Gianna Mazzini (regista), Beniamino Gemignani (Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara), Rodolfo Casanova (vice sindaco Comune di Lerici).
Paolo Franzoso è un giovane artista adriese, che possiede una “sensibile fantasia” e un particolare estro creativo e comunicativo. Nasce a Chioggia nel 1974 e vive fin dalla nascita a Bologna, dove si diploma in “Arti Visive”, presso l’Istituto Superiore “E.Sirani”, scuola ad indirizzo grafico ed artistico, approfondendo lo studio di materie come fotografia, grafica, video e comunicazione. In seguito partecipa a master, corsi di formazione e stage, per continuare a specializzarsi nella sua figura professionale, ed alimentare il suo talento artistico. Attualmente è titolare di uno studio grafico-pubblicitario ad Adria e negli ultimi cinque anni ha dato vita a numerose opere di successo. L’artista, nell’atto creativo, si lascia ispirare da qualsiasi cosa gli capiti davanti agli occhi durante la giornata, associa pensieri, riflessioni idee… e all’improvviso “scoppia e incolla”. Le suggestive atmosfere visive contenute nei suoi Collage, hanno il potere di rapire lo sguardo della persona che ci si trova di fronte, di incuriosire il suo animo e di metterla nelle condizioni di fermarsi per un istante; di osservare attentamente ogni minuzioso particolare, di fare un viaggio all'interno di quello squarcio di mondo e di condurlo giù in profondità, là dove schizzi di colori, pagine strappate da giornali vintage, immagini, colore, parole di vita, oggetti e materiali riciclati tentano di sovrapporsi per uscire dalla tela stessa, creando un caos interiore nel quale perdersi per poi ritrovarsi in qualche angolo del quadro, nel respiro silenzioso del proprio equilibrio.
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Ha esposto le sue opere con grande soddisfazione nel 2011 in una sala-mostra in occasione del fringe festival svoltosi all’interno del “Festival dei due mondi” a Spoleto, ha presentato nel 2013 una mostra personale dal titolo “il Mio Caos” a Noventa, ha partecipato alla mostra collettiva “Fatto a Pezzi-l’arte del Collage” presso la Galleria d’arte Vainart, ha vinto il Primo Premio al concorso “Street Circus” ad Abano nel 2013 ed un altro Primo premio al Concorso Nazionale di Pittura “Via Ruzzina” nel 2013, organizza inoltre diverse esposizioni durante particolari eventi artistici. Nel 2012 ha ideato il marchio “SLANG®” con il quale ha realizzato originali t-shirt artistiche, borse ed accessori, caratterizzati dalle stampe dei suoi quadri affinché le sue opere potessero viaggiare attraverso le persone e diffondere nel mondo le vibrazioni del suo modo di concepire il suo spirito creativo e del suo modo di vivere l’arte. Il dono più grande che possiede Paolo Franzoso è quello di saper dare nuova vita alle cose, reinterpretandole, con enorme slancio creativo: “Quando creo divoro tutto ciò che vedo, perché la mia anima ha fame di immagini e colore".
Intervista all’artista Paolo Franzoso:
Adele Consolo: Paolo, come è iniziato il tuo cammino di artista? Quando hai capito che in te bruciava il sacro cuore dell’arte? Già da bambino o in età matura?
Paolo Franzoso: Fin da piccolo, mi piaceva scarabocchiare, avevo appesi nella parete della cameretta i pagliacci che disegnava mio padre, e mi piaceva copiarli… Poi da ragazzo ho iniziato a disegnare fumetti con personaggi da me inventati, e ho iniziato a fare qualche quadro con i colori a tempera e ad olio…ma non mi venivano tanto bene!... Mi piaceva lo stile di Van Gogh, ma non ce la potevo fare!... Da grande, circa 7-8 anni fa, non ricordo di preciso, tornato da un viaggio a New York, carico di creatività “mangiata” tra le strade e i musei, in quella caotica e meravigliosa metropoli, ho provato a fare un collage con diversi oggetti che avevo raccolto nel viaggio (cartacce trovate per strada, shopper, fotografie, gadget dei locali, biglietti della metropolitana) che potesse rappresentare il mio ricordo della città.... Ne è venuto fuori per caso un quadro in rilievo, che ha dato vita allo studio e perfezionamento della mia tecnica pittorica, caratterizzata da un collage in rilievo (quasi tridimensionale), rifinito con colori acrilici, vernice e resina.
Adele Consolo: Parlami un po’ dei tuoi studi, della tua formazione... Che ricordi hai di quel periodo?
Paolo Franzoso: Ho scelto come scuola superiore, Arti Visive, perchè volevo nella mia vita futura lavorare con la fantasia....
A.C.: Tu ti sei diplomato a Bologna, in “Arti Visive”, presso l’Istituto Superiore “E.Sirani”, scuola ad indirizzo grafico ed artistico, approfondendo lo studio di materie come fotografia, grafica, video e comunicazione... quale ti piaceva di più? E quale materia non amavi? E perchè?
P.F.: Amavo tutte le materie pratiche: grafica, fotografia, video e comunicazione... un po’ meno quelle teoriche! Avevamo molti laboratori (camera oscura per sviluppare manualmente le fotografie, una sala regia di montaggio dove realizzavamo videoclip e pubblicità, una sala di sonorizzazione per regia audio... andare a scuola era un vero divertimento, e mi ha dato modo di dar spazio e sviluppare la mia creatività.
A.C.: Come artista sei molto creativo ed innovativo: sei riuscito a fondere varie forme d’arte, la grafica con il disegno sui tessuti, la pittura con l’informatica, un po’ come facevano i dadaisti, che facevano arte anche con oggetti di uso quotidiano... La tua arte sembra attingere da forme d’arte estemporanee (come l’assemblage surrealista, il grattage, il collage, ecc...) ma anche alla Pop art... A quale forma di arte ti ispiri di più quando crei?
P.F: Quando ancora non avevo scoperto la tecnica del collage, mi piaceva copiare la tecnica e il disegno di Van Gogh, ma non mi riusciva molto bene... Mi piacciono molto la Pop Art, la Street Art e l’arte grafica. Non so bene a quale arte mi ispiro... non mi considero poi nemmeno un artista... non so bene come mi vengono le idee... quando finisco un quadro mi rendo conto che non centra niente con l’idea che avevo iniziato...
A.C.: So che hai creato un tuo marchio di magliette, che hai chiamato “SLANG®”, col sottotitolo “IRIPETIBLE”? Com’è nata l’idea? Ed il nome?
P.F.: Si, dopo aver fatto un po’ di opere, mi è venuta l’idea di stampare su qualche maglietta, la foto dei quadri o particolari di essi (avendo nel mio studio le macchine per la stampa di t-shirt) per non dovere andare in negozio a comprarmele, poi indossandole vedevo che tutti le guardavano e mi iniziavano a chiedere se potevano averne una... così mi sono inventato un marchio, “SLANG®”, l’ho registrato ed ho iniziato a produrre un po’ di t-shirt... e vedere, quando giro per strada, persone che indossano le mie t-shirt è meraviglioso, e mi offre la grande opportunità di farmi conoscere come artista... perchè chiunque le indossa (dal bambino al ragazzo all’adulto) porta in giro per il mondo un pezzo di me... Adesso ho un nuovo progetto ed un nuovo marchio “IRIPETIBLE” perchè la mia idea è di realizzare t-shirt uniche ed irripetibili... fatte una ad una con le mie mani, dipinte, tinte e trattate come opere dʼarte da indossare e collezionare...
A.C.: Hai esposto le tue opere in alcune mostre negli ultimi anni (ad esempio nella città di Spoleto), riscuotendo un grande successo e ricevendo dei premi... Vuoi parlarmi di queste esperienze? Cosa ti hanno lasciato?
P.F.: La prima mostra l’ho fatta a Spoleto, durante il festival dei due Mondi, e ho avuto la soddisfazione di vedere che le mie opere esposte in una sala mostra riscuotevano interesse e successo, cosi ho pensato di realizzare la mia prima mostra personale intitolata “Il Mio Caos”, che è il titolo di un mio quadro e perchè il caos mi rappresenta e descrive bene la mi vita. La mostra è stata un vero successo, e mi ha dato stimolo per continuare a sviluppare la mia arte con nuovi quadri e a partecipare a concorsi d’arte... Cosi nel 2013 ho vinto un Primo premio partecipando ad un concorso di pittura ad Abano Terme (PD) e un altro primo premio ad un concorso nazionale di pittura “Via Ruzzina” ad Adria (RO), ho realizzato due mostre nel 2014, una collettiva sul collage a Mestre “Fatto a Pezzi” presso la galleria d’arte Vainart e una mia personale ad Este presso la galleria “Ex Pescheria”, ed ho vinto sempre quest’anno un altro Primo premio a Torano (MS) “Premio Borghetti” con l’opera “Cosa ho fatto?”.
A.C.: Dopo aver frequentato vari corsi di formazione, stage e master, per specializzarti nella tua sfera professionale, ti sei sentito pronto ad aprire un tuo studio come grafico-pubblicitario ad Adria. La crisi si sente anche in questo settore? Come va l’attività?
P.F: La crisi si sente e si vede... ma la fantasia e la creatività mi aiutano a superarla...
A.C.: Che progetti hai per il futuro?
P.F: Spero un giorno di vivere della mia arte di non lavorare più e avere più tempo per me e per i miei figli.
A.C.: Che consigli vorresti dare a chi vorrebbe intraprendere il mestiere di pittore o di grafico? Su cosa dovrebbe puntare un artista per poter “sfondare”, secondo te?
P.F.: Me lo chiedo anche io... non lo so... io credo in quello che faccio... e non lo considero un lavoro ma un divertimento... non punto al successo perchè disegnerei con l’ansia e non con passione. Vedere persone che si soffermano, sorridono, riflettono, si emozionano davanti ad una mia opera: questo è il mio successo!
A.C.: Tu ti sei formato senza avere grandi “aiuti”, vivendo in centri un po’ periferici, come Bologna e Adria, piuttosto lontani da “centri artistici” come Roma, Firenze, Milano... Tu hai fatto molta fatica a farti un nome agli inizi, è vero? E cosa pensi di chi si affida alle cosiddette “strade facili” per fare fortuna?
P.F.: Non ho fatto fatica a farmi conoscere, perchè non avevo l’obiettivo di diventare famoso, e sicuramente non mi piace “essere aiutato” per ottenere qualcosa, preferisco metterci anche una vita, ma farcela da solo...
Adele Consolo