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ROMA 21 FEBBRAIO - Storica partnership con la società rivale anche sulle torri. Continua lo scontro tra gli azionisti, al centro rimane il dossier sulla separazione della rete e il rapporto con Open Fiber. l cda di Tim ha approvato il piano industriale al termine di una riunione durata sette ore e su cui grava l'ombra lunga dello scontro all'interno della compagine azionaria tra i francesi di Vivendi e il fondo Elliott, oggi maggioritario in cda. Al centro della discussione è, ancora una volta, il nodo della separazione della rete, dossier caro a Elliott ma su cui l'amministratore delegato Luigi Gubitosi si sta muovendo con molta prudenza. Tutta da costruire, in quest'ottica, la collaborazione con Open Fiber, mentre la salita della Cassa depositi e prestiti nell'azionariato - ha superato il 5% e punta al 10% - potrebbe precludere a una ricomposizione del cda (si parla della richiesta di tre consiglieri).
AL VIA LA COLLABORAZIONE CON VODAFONE SUL 5G
In una nota al termine della riunione l'azienda italiana ha alzato il velo sulla collaborazione con lo storico rivale, Vodafone, nel campo del 5G. I due gruppi «intendono avviare una partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G e ampliare l'attuale accordo di condivisione passiva». Inoltre valutano «l'aggregazione in un'unica entità delle rispettive infrastrutture passive, per un totale di 22.000 torri in Italia». Il progetto di condivisione della rete attiva «consentirebbe uno sviluppo congiunto dell'infrastruttura 5G e una più rapida implementazione della tecnologia su un'area geografica più ampia e ad un costo inferiore». Vodafone e Tim valuteranno la fattibilità tecnica e commerciale di installare congiuntamente i propri apparati attivi 5G e la condivisione di quelli delle reti 4G esistenti; inoltre, intendono adeguare le rispettive reti di trasmissione mobile, attraverso l'utilizzo di cavi in fibra ottica a più alta capacità (Fiber-to-the-Site o backhauling). «I nostri clienti potranno vivere la migliore esperienza 5G, resa disponibile in anticipo e su una più ampia area geografica» commenta l'ad di Vodafone Aldo Bisio mentre l'ad di Tim Luigi Gubitosi aggiunge che «entrambe le aziende faranno un uso più efficiente delle risorse dedicate a questa nuova sfida».
VODAFONE NEL CAPITALE DI INWIT
Al centro dell'operazione c'è l'apertura del capitale di Inwit a Vodafone. Vodafone e Tim avrebbero la stessa partecipazione nel capitale e pari diritti di governance, «senza dover lanciare un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni» quotate in Borsa, si legge in una nota. La collaborazione nelle infrastrutture passive di rete, comincerebbe con il passare dagli attuali 10.000 siti (circa il 45% del totale delle torri delle due società) a una copertura su base nazionale. Ma il cuore dell'operazione è poi proprio l'aggregazione di Inwit con le torri della rete di Vodafone. Il Memorandum firmato non è vincolante ma apre comunque un periodo di negoziazione in esclusiva, e i due gruppi «si prefiggono di perfezionare uno o più di tali progetti nel corso del 2019».
GENISH: «NON È IL MIO PIANO, PARLA GUBITOSI»
Il consigliere d'amministrazione ed ex ad di Tim Amos Genish, a chi gli chiedeva come fosse il nuovo piano industriale presentato al Cda, ha risposto: «Non è il mio piano DigiTim, è un altro piano e ne parla Gubitosi», mentre sul clima della riunione non ha voluto commentare.
Notizia segnalata da (lettera43)