Thyssen Krupp, Berco: Raggiunto l'accordo
Economia Piemonte

Thyssen Krupp, Berco: Raggiunto l'accordo

venerdì 9 agosto, 2013

TORINO, 09 AGOSTO 2012 – Raggiunto l’accordo – dopo una riunione fiume di 15 ore tra le parte interessate, presso il ministero del Lavoro – attraverso cui si è evitata la chiusura di Berco – gruppo Thyssen Krupp – sito torinese di Busano Canavese. In questo modo, mediante un percorso di reindustrializzazione - si è riusciti a scongiurare 611 licenziamenti, grazie alla proroga per un anno della Cig straordinaria e alla procedura di mobilità volontaria per un massimo di 438 lavoratori.

Accordo votato all’unanimità da parte dei 72 addetti del sito piemontese, che fino a due giorni fa – per via delle intese che erano state raggiunte a Ferrara dall'amministratore delegato di Berco, Lucia Morselli, sindacati e istituzioni emiliane – erano sul baratro della chiusura.

«È un accordo che proverà a rilanciare il gruppo metalmeccanico (specializzato in sottocarri e componenti per cingolati, ndr) in un momento di estrema difficoltà, anche con forti sacrifici da parte dei lavoratori e andrà monitorato attentamente nei prossimi mesi per verificarne i risultati e vedere se gli strumenti avranno determinato l'azzeramento degli esuberi, o se vi sarà invece la necessità di ricorrere a nuovi strumenti per la gestione di eventuali eccedenze, eliminando qualsiasi ricorso alla mobilità», commenta la Uilm. [MORE]

Per la Fiom: «È un buon compromesso e va riconosciuto un ruolo fondamentale al ministro del Lavoro Enrico Giovannini, soprattutto nelle ultime difficili ore di negoziato» che si prepara a presentare nei prossimi giorni l'accordo ai lavoratori. Come ha puntualizzato s Fabrizio Bellino, della Fiom di Torino, si tratta di «in un piano di reindustrializzazione dell'area, quella dello stampaggio a caldo del Canavese, a forte vocazione manifatturiera».

Positivo il commento anche la Fim-Cisl che si auspica un «modo concordato e condiviso di gestire il processo di riorganizzazione e sviluppo futuro di Berco evitando le inutili prove di forza che oltre a danneggiare i lavoratori danneggiano anche l'azienda», come ha dichiarato il coordinatore nazionale siderurgia Sandro Pasotti.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Uil: «È un accordo che proverà a rilanciare il gruppo metalmeccanico (specializzato in sottocarri e componenti per cingolati, ndr) in un momento di estrema difficoltà, anche con forti sacrifici da parte dei lavoratori e andrà monitorato attentamente nei prossimi mesi per verificarne i risultati e vedere se gli strumenti avranno determinato l'azzeramento degli esuberi, o se vi sarà invece la necessità di ricorrere a nuovi strumenti per la gestione di eventuali eccedenze, eliminando qualsiasi ricorso alla mobilità».

Nello specifico, secondo quanto si legge in una nota di Guglielmo Gambardella, coordinatore di settore per la siderurgia della Uilm nazionale: «L'intesa prevede la proroga di 12 mesi della Cigs per i lavoratori dei siti di Copparo (l'headquarter ferrarese con quasi 2mila addetti), Busano (Torino) e Castelfranco Veneto (Treviso, altre 360 persone) per complessità dei processi produttivi, con mobilità volontaria per un numero massimo di 438 lavoratori, attraverso i 12 mesi di Cigs più 3 anni di mobilità (per la piccola filiale imolese di Sasso Morelli, nell'Imolese, c'è solo il ricorso al primo anno di Cigs), assieme alla possibilità di massimo tre anni di contribuzione volontaria coperti da integrazione aziendale, con esodi volontari incentivati fino a 65mila euro (se si aderisce entro settembre 2013, successivamente l'incentivo decresce)».

Allo stesso tempo, l'accordo prevede anche il congelamento per 24 mesi di alcuni istituti del contratto aziendale come cottimo, concottimo, premio di risultato, premio di produzione e premio feriale nonché l'apertura di un tavolo di confronto per il loro rinnovo dopo il 1 ottobre 2015.

Soddisfazione anche da parte del governatore Roberto Cota, che a Roma ha partecipato direttamente al tavolo ministeriale: «Nella soluzione trovata per la Berco si è rivelato vincente il modello Piemonte», a cui si affianca anche quella del presidente dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani, che afferma: «È stata una trattativa difficile e complessa conclusa positivamente anche grazie al ruolo svolto dalle istituzioni». Infine, in merito all’accordo, si è espresso anche governatore del Veneto Luca Zaia, sostenendo: «Una buona notizia, va dato merito a tutte le parti per il grande senso di responsabilità dimostrato. Bisogna lavorare tutti insieme contro la deindustrializzazione dei nostri territori».

(fonte: Il Sole 24 Ore, foto: estense.com)

Rosy Merola


 


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