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CITTÀ DEL MESSICO, 20 SETTEMBRE – Sono almeno 216 le vittime (delle quali 117 solo a Città del Messico) del potente sisma di magnitudo 7.1 che ieri ha colpito il centro del Messico, provocando il crollo di numerosi edifici nella capitale. Secondo una stima dell’US Geological Survey (l’istituto geologico statunitense) il bilancio dei morti potrebbe arrivare a 1000, oltre che provocare perdite economiche in tutto il Paese per 10 miliardi.[MORE]
È salito, inoltre, a 26 bambini morti il bilancio del crollo della scuola “Enrique Rebsamen” di Città del Messico. Tra le vittime del crollo ci sarebbero anche quattro adulti.
Il sisma ha colpito il centro del Messico alle 13 circa ora locale, con epicentro a 12 km a sud-est di Axochiapan nello Stato di Morelos, a 57 km di profondità e a 120 km dalla capitale. In un primo momento la Protezione Civile aveva parlato di 248 morti, invece che 216, perché era stato fornito un numero in eccesso. Il governatore di Città del Messico, Miguel Angel Mancera, ha confermato che 45 edifici sono crollati nella sola capitale. Alcune persone sono state estratte vive dalle macerie e si continua a scavare nella speranza di mettere in salvo altri sopravvissuti.
Questo terremoto è avvenuto a meno di due settimane di distanza dal sisma di magnitudo 8.1 che aveva colpito il sud del Paese, lasciando quasi 4 milioni di messicani senza elettricità. La scossa di ieri è arrivata mentre il Paese ricordava l’anniversario del sisma del 1985, nel quale morirono circa 6000 persone.
“La priorità in questo momento è continuare a cercare chi è rimasto sotto le macerie e curare i feriti”, ha affermato il presidente Enrique Pena Nieto nel messaggio trasmesso in televisione, nel corso del quale ha esortato la popolazione a mantenere la calma. Pena Nieto ha poi aggiunto che il 40% di Città del Messico e il 60% dello Stato di Morelos sono rimasti senza elettricità dopo il sisma. “Abbiamo di fronte una nuova emergenza nazionale”, ha concluso il presidente, mentre molti civili, compresi gli studenti, si sono uniti a militari e operatori delle squadre di soccorso per scavare sotto le macerie.
Carlo Mele
Immagine da: repubblica.it