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TERNI, 25 SETTEMBRE 2014 – È stato sospeso dal servizio il noto chirurgo Paolo Ronca, arrestato a Terni lo scorso lunedì mattina dagli agenti della Digos coordinati dal commissario capo Marco Colurci. Il cinquantaseienne, incensurato e ritenuto “uno stimato professionista” dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni presso cui lavorava dal 1987, agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione, nel pomeriggio è tornato in libertà a poco più di 24 ore dall’arresto: era stato bloccato in flagranza dagli agenti dopo aver incassato una mazzetta di trecento euro, un anticipo - sembra - dei mille richiesti a una paziente di nazionalità straniera per eludere i tempi di attesa dell’intervento a cui si sarebbe dovuta sottoporre.
L’uomo, difeso dall’avvocato Roberto Spoldi, è stato interrogato ieri mattina dal Gip Simona Tordelli: sostanzialmente avrebbe confermato la tesi degli investigatori, i quali sospettano che non si tratti di un caso isolato, senza escludere possibili complicità all’interno della stessa struttura ospedaliera. È del pomeriggio la notizia secondo la quale il Gip ha convalidato l’arresto e revocato la misura cautelare applicata nei suoi confronti.[MORE]
Per Andrea Casciari, il direttore generale del Santa Maria, «si tratta di un episodio molto grave». Nella nota ufficiale si legge: «Abbiamo provveduto – spiega – all’immediata sospensione del dipendente dal servizio e stiamo attivando i conseguenti ulteriori provvedimenti. L’azienda provvederà inoltre a tutelarsi legalmente come parte lesa nelle opportune sedi giudiziarie».
La vicenda, quanto mai attuale, sposta l’attenzione sulla cattiva gestione della sanità pubblica, in particolare, sui tempi di attesa, decisamente lunghi, per una serie di esami ed interventi vari. In tal senso, i direttori delle aziende sanitarie umbre, in sinergia con la giunta regionale, hanno presentato un piano straordinario per l’abbattimento delle liste d’attesa che dovrebbe partire da ottobre.
Domenico Carelli
(Foto: lanazione.it)