Tasi, Cgia: salasso da più di un miliardo di euro per le imprese
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MILANO, 12 GENNAIO 2013 – «Vista la difficoltà economica in cui versano i Comuni è molto probabile che l'aliquota che verrà applicata su negozi, uffici e capannoni sarà ben superiore all'aliquota standard, pertanto è quasi certo che l'aumento sarà superiore al miliardo di euro da noi inizialmente stimato», lo sottolinea il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, spiegando il risultato di una elaborazione realizzata dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre.
Così, stando a quanto stimato dagl’economisti della Cgia, l'introduzione della Tasi - il nuovo tributo sui servizi indivisibili – dovrebbe costare alle imprese almeno un miliardo di euro. Una cifra che - addirittura - si mantiene su livelli minimi, visto che è stata calcolata applicando l'aliquota base dell'1 per mille. Infatti, passando ad una seconda simulazione - utilizzando l'aliquota massima applicabile sugli immobili strumentali pari al 2,07 per mille - l'aumento potrebbe superare i 2 miliardi di euro. [MORE]
A tal riguardo, tranquillizza Bortolussi: «È chiaro che ci troviamo di fronte ad una ipotesi estrema che difficilmente si verificherà», concludendo: «Ancora una volta, le modifiche apportate sulla tassazione degli immobili rischiano di accrescere ulteriormente il peso fiscale sulle imprese. Ricordo che il passaggio dall'Ici all'Imu ha visto raddoppiare i costi per i proprietari dei capannoni, con punte che in alcuni casi hanno toccato anche il 154%. Con la Tasi all'1 per mille, l'aggravio su quelli accatastati con la lettera D sarà di 649 milioni di euro. Una cifra imponente che rischia di mettere in ginocchio molte attività, soprattutto quelle di piccola dimensione».
(Fonte: Cgia. Foto: si24.it)
Rosy Merola