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BOLOGNA, 23 GENNAIO 2013 – ‹‹La Tares sia più equa›› con queste parole Cgil, Cisl e Uil aprono l’incontro a Palazzo D’accursio con il vicesindaco Silvia Giannini. Secondo i sindacati, infatti, data l’attuale situazione economica e politica in cui versa l’Italia, non permette l’entrata di una nuova tassa a quei livelli che rappresenterebbe un onere troppo alto per le famiglie e potrebbe gravare su molte di loro.
Già all’annuncio della nuova imposta i sindacati si erano mossi chiedendo una diminuzione nei comuni “più colpiti” e il senato si è già pronunciato a riguardo. Infatti,il 16 gennaio si è giunti ad un compromesso significativo sulla tassa: l’entrata in vigore della tassa non slitterà a luglio, ma il pagamento della prima rata sì. L’idv ha votato contro la proposta, i Radicali e la Lega si erano, invece, astenuti mentre gli altri sono stati favorevoli; la volontà di uno slittamento era stato proposto dalla Commissione Ambiente. [MORE]
Il senatore D’Alì, del Popolo delle Libertà, ha espresso così la loro idea ‹‹per noi la Tares costituisce una nuova imposta sulla casa, a cui siamo assolutamente contrari›› e ha annunciato che se in un futuro la maggioranza sarà di centro-destra si prenderà una misura al riguardo.
A conclusione della seduta, quindi, non resta che attendere aprile per vedere l’effettiva imposta di questa nuova tassa, tenendo presente che si avranno tre mesi in più per poterla pagare.
Erica Benedettelli
[immagine da uil.it]