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Tabacco, Coldiretti Campania: direttiva Ue taglia fuori dal mercato il nostro prodotto
NAPOLI 01 APRILE 2011 - Allarme del presidente Gennarino Masiello: ''A rischio la produzione del tabacco Burley campano, molto apprezzato per il suo carattere light". Dalla regione 390.000 quintali di prodotto all'anno con oltre 9.000 ettari coltivati e un'occupazione nella filiera di circa 30.000 persone. Formichella (Pdl): ''La filiera campana va tutelata''. Pepe (Pd): ''Evitare ulteriore drastico calo delle semine per il 2011''[MORE]
"Quelli della produzione del tabacco in Campania sono numeri importantissimi: circa 390.000 quintali all'anno con oltre 9.000 ettari coltivati e un'occupazione nella filiera di circa 30.000 persone. E il rischio e' che una direttiva europea tagli fuori dal mercato la produzione del tabacco Burley campano, molto apprezzato proprio per il suo carattere light".
Così Gennarino Masiello, presidente della Coldiretti Campania e presidente anche dell'Associazione Nazionale Tabacchicoltori, parla con LABITALIA delle conseguenze che potrebbe avere sulla produzione campana l'approvazione della revisione della direttiva europea sui prodotti del tabacco. "Quanto previsto dalla proposta in discussione a Bruxelles - dice - potrebbe avere un effetto immediato sulla nostra economia".
Anzi, qualche effetto gia' si e' sentito. "In questi giorni - spiega il presidente degli agricoltori campani - si sta lavorando nelle campagne e qualche coltivatore ha deciso, a causa del clima di sfiducia che serpeggia in agricoltura, di abbandonare la produzione e non seminare il tabacco".
"Ci sono state audizioni e interlocuzioni nelle commissioni, in cui è stato fatto presente il grave danno che si potrebbe verificare nel nostro Paese'' sottolinea Masiello. ''Abbiamo sensibilizzato sia il ministero delle Politiche agricole sia quello della Salute a prendere posizione e abbiamo compreso - conclude - che c'e' sull'argomento un forte impegno delle istituzioni".
Secondo Mario Pepe, deputato del Pd e componente della commissione Agricoltura, "dobbiamo difendere le aree della Campania dove si coltiva il tabacco, anche in ordine allo sviluppo dell'intero Mezzogiorno" spiega a LABITALIA. La Campania assicura, da sola, circa la metà dell'intera produzione italiana di tabacco.
Pepe, eletto in Campania, ha recentemenente presentato un'interrogazione parlamentare in cui si sottolinea che "la grave crisi del settore rischia di provocare non solo un ulteriore drastico calo delle semine per la campagna 2011, ma anche la chiusura di molte aziende".
"Per far fronte alla crisi dell'intero comparto - dice Pepe - è necessario avviare, d'intesa con le autorità di governo, un tavolo tecnico-istituzionale per predisporre un piano di interventi volto a garantire la sostenibilità della produzione tabacchicola e a ridare certezza e stabilità ai lavoratori della filiera".
Anche per Nicola Formichella, deputato del Pdl, componente della commissione Lavoro, "la filiera produttiva del tabacco va tutelata perché ha un rilevante risvolto sociale nel territorio campano e le problematiche connesse alla fase agricola possono avere preoccupanti conseguenze di tipo occupazionale" dice a LABITALIA.
"La consultazione pubblica per la revisione della direttiva 2001/37/CE in materia di tabacco, svolta dalla Commissione europea nello scorso autunno - ricorda Formichella - prospettava, tra le altre cose, una regolamentazione più restrittiva dell'utilizzo degli ingredienti dei prodotti da fumo. Non siamo ancora a conoscenza degli esiti della consultazione e quindi degli effettivi contenuti della proposta legislativa che la Commissione presenterà non prima del 2012. Seguiremo i lavori in corso sul tema in stretto raccordo con il governo".
(Adnkronos/Labitalia)