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STOCCOLMA, 20 Novembre - Da sempre riconosciuto come uno degli Stati più progressisti dell'Europa, la Svezia sta progettando la possibile aggiunta di una valuta virtuale, o e-currency. Cecilia Skingsley, vice presidentessa della Banca Centrale di Svezia, ha dichiarato che l'autorità economia svedese sta vagliando varie possibilità, con dei piani concreti già pronti.
[MORE]Non è affrettato definire una decisione del genere, se fosse portata a termine, rivoluzionaria. Bitcon e monete virtuali locali esistono ormai da anni ma nessuna di queste è garantita da una Banca Centrale di nessuno stato. Inoltre, non parliamo di uno Stato di piccole dimensioni o di una economia in via di sviluppo, bensì di una delle potenze industriali più importanti ed affermate al mondo. La crescita della Svezia segna una media importante da diversi anni, oltre il +4%. Il dato medio dei redditi, accompagnati da tassi di occupazione alti, inoltre, è anch'esso alto, sebbene la pressione fiscale svedese sia importante, mentre i dati del debito pubblico sono molto bassi, intorno al 40%, più bassi anche di quelli della Germania. L'economia svedese è oltrettutto sempre più tecnologica e spostata verso i servizi. Basti pensare che due monumenti della new economy legata all'informatica, ovvero Skype e Spotify, sono nati entrambi in Svezia.
Bisogna poi sottolinarea come la società svedese ha già affidato da tempo la gestione della valuta al virtuale. Il no-cash non è una filosofia secondaria in Svezia, anzi. Il contante è stato da tempo soppiantato dall'economia elettronica, dove la percentuale del contante su PIL è diminuito drasticamente dal 1950, quando segnava 10%, mentre ad oggi segna 1,5%. Banche, esercizi commerciali, servizi, e perfino taxi, il settore produttivo sta abbandonando il contante.
Cecilia Skingsley ha dichiarato: "La Svezia è all'avanguardia, non dobbiamo imitare l'esempio di nessun altro paese perché nessun altro paese sta lasciando l'uso di banconote e monete così velocemente come noi. Vogliamo anche aiutare i molti cittadini desiderosi di dire addio al contante, ma che per ragioni differenti non vogliono o non possono avere accesso diretto ai sistemi di transazione elettronica che per le banche sono normali".
Leonardo Cristiano
immagine da: http://gadgets.ndtv.com/