Strage Ustica, per i giudici di Palermo la causa fu "missile o collisione"
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PALERMO, 21 SETTEMBRE 2011 - A far precipitare il Dc9 dell'Itavia che volava sopra i cieli di Ustica fu un missile o “una quasi collisione tra velivoli militari non identificati che volavano attorno all'aeroplano al momento del disastro”. È quanto stabilito dai giudici civili di Palermo che hanno condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire di oltre cento milioni di euro i familiari delle vittime del disastro.[MORE]
Le motivazioni della sentenza di pochi giorni fa sono state depositate stamani.
“Tutti gli elementi considerati consentono di ritenere provato che l'incidente occorso al Dc9 si sia verificato a causa di un intercettamento realizzato da parte di due caccia, che nella parte finale della rotta del Dc9 viaggiavano parallelamente ad esso, di un velivolo militare precedentemente nascostosi nella scia del Dc9 al fine di non essere rilevato dai radar, quale diretta conseguenza dell'esplosione di un missile lanciato dagli aerei inseguitori contro l'aereo nascosto oppure di una quasi collisione verificatasi tra l'aereo nascosto ed il Dc9”. Così il giudice Paola Proto Pisani conclude le motivazioni della sua sentenza che rigetta l'ipotesi di una bomba a bordo. Secondo il giudice non c'è alcun dubbio: “A far precipitare il DC 9 fu un missile o una quasi collisione tra velivoli militari non identificati che volavano attorno all'aeroplano al momento del disastro”.
Lidia Tagnesi