Strage Orlando, l'ex moglie del killer: "Non era una persona stabile. Mi picchiava"
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ORLANDO (FLORIDA) - Il giorno dopo il massacro avvenuto nel locale gay di Orlando, arrivano le dichiarazioni dell'ex moglie di di Omar Mateen, l'uomo americano di ventinove anni figlio di una coppia di afghani che nella notte di domenica 12 giugno ha ucciso cinquanta persone e ne ha ferite cinquantatré.
"Non era una persona stabile. Mi picchiava. Tornava a casa e iniziava a picchiarmi perché la lavatrice non era finita o per motivi analoghi''. Lo ha riferito lunedì 13 giugno al Washington Post, l'ex compagna dell'attentatore spiegando alla testata che il loro divorzio è avvenuto nel 2011. La donna ha poi aggiunto: "Sembrava una persona normale, ma preferiva trascorrere il suo tempo in palestra". [MORE]
Nella stessa giornata, attraverso una nota, il padre dell'autore della sanguinosa strage che ha sconvolto l'America, ha affermato: "Non so perché lo abbia fatto. Non ho mai capito che aveva l'odio nel cuore. Se avessi saputo le sue intenzioni, lo avrei fermato". Poi prosegue: "Mio figlio era un bravo ragazzo, con una moglie e un bambino. Lo vidi il giorno prima della strage e non vidi il male nei suoi occhi. Sono addolorato e l'ho detto al popolo americano".
Omar Mateen, ex guardia giurata in un carcere minorile, avrebbe avuto come movente "l'odio contro i gay", secondo quanto affermato dal padre, il quale esclude che alla base del gesto vi fosse "un movente religioso". Dal sedicente Stato Islamico, a poche ore dalla sparatoria, attraverso l'Amaq, l'agenzia di stampa del Califfato, come riferisce il Site, arriva la rivendicazione della strage: "L'attacco che ha preso di mira il gay club di Orlando, in Florida, e che ha provocato cento tra morti e feriti, è stato compiuto da un combattente dello Stato Islamico".
Luigi Cacciatori
Immagine da leggo.it