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TUNISIA, 27 GIUGNO 2015 - L'Isis rivendica la strage di turisti di ieri sulle spiagge della Tunisia. E' una spiaggia deserta, con fiori sparsi sulla sabbia e i lettini legati tra loro con il nastro giallo e nero dalla polizia tunisina, quella che si presenta davanti all'hotel Imperial Marhaba di Susa, luogo della strage di ieri.
Nell'attentato di ieri, dove due uomini armati provenieti dal mare a bordo di un gommone hanno iniziato a sparare sulla spiaggia gremita di turisti, hanno perso la vita 38 persone, tra cui molti occidentali. Il gruppo dello Stato islamico ha rivendicato l'attentato in un comunicato diffuso su Twitter in cui si spiega che "un soldato del califfato ha potuto raggiungere l'obiettivo, uccidendo circa 40 persone per la maggior parte di Stati dell'alleanza crociata che combatte lo Stato del Califfato". I jihadisti dell'Isis spiegano che l'attacco ha colpito "tane della fornicazione, del vizio e dell'apostasia" e questo "malgrado le misure di sicurezza rafforzate attorno a queste tane". Ora è massima allerta nel paese; intensificate le misure di sicurezza. Le autorità hanno deciso di chiudere circa 80 moschee accusate di incitamento alla violenza. E il primo ministro tunisino Habib Essid ha annunciat che il Paese sarà coperto massivamente dall'esercito dispiegato sui siti archeologici e presso i grandi hotel. Il livello di allerta si è alzato in tutto il mondo occidentale. Tra i turisti ancora presenti in Tunisia c'è molta paura, e centinaia di loro sono stati accompagnati all'aeroporto di Enfidha, a metà strada tra Tunisi e Sousse, per potere lasciare il Paese. Diversi voli sono stati organizzati con destinazione Londra, Manchester, Amsterdam, Bruxelles e San Pietroburgo.
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Intanto stamani, il premier britannico David Cameron, ha confermato che molte delle vittime dell'attacco di ieri provengono dal Regno Unito. "Nel mondo moderno non c'è posto per questi estremisti islamici, li sconfiggeremo. Questi terroristi non riusciranno a imporsi. Per quanto cerchino di dividere le persone in tutto il mondo, riusciranno solo ad unirci con più forza nella nostra determinazione a battere loro e tutto ciò che rappresentano", ha dichiarato Cameron. Mentre l'unità di crisi della Farnesina sta verificando l'eventuale presenza di italiani "sia negli ospedali che nel luogo dell'attentato", ha detto il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Nel frattempo il capo del Governo Matteo Renzi, che questa mattina ha presenziato al "business forum kazako-italiano", nell'auditorium del padiglione Italia dell'Expo, ha dichiarato: "Alla fine di questo Expo daremo il testimone ad Astana. Sono convinto che sarà un grande evento. Il primo motivo di legame con il Kazakistan non è il business, che è comunque molto importante visto che firmiamo accordi per 600 milioni di dollari, ma la condivisione dell'idea di lotta al terrorismo, pace e ascolto culturale. In questo momento c'è bisogno che tutti paesi europei e asiatici combattano contro il terrorismo e che facciano uno sforzo comune per difendere la pace e i valori di rispetto e tolleranza".
(foto:globalist.it)
Filomena I. Gaudioso