Strage di Foggia: i legali, 'Non voleva far male al bimbo'
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Strage di Foggia: i legali, 'Non voleva far male al bimbo'

mercoledì 10 maggio, 2023

Strage di Foggia: i legali, 'Non voleva far male al bimbo. ''Il piccolo non era nascosto, ha visto la scena. Malaj disperato per la figlia'

Possiamo smentire in maniera categorica che ci sia stata un'attenzione violenta nei confronti del bambino che non è stato assolutamente toccato e lui non ha cercato di fare niente nei suoi confronti.

Non era nascosto, ha visto la scena, ma lui non si è avvicinato, non ha fatto assolutamente niente nei confronti del bambino".

Lo dicono all'ANSA i legali Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, a termine dell'udienza di convalida del fermo di Taulant Malaj, 45enni albanese accusato di aver ucciso domenica scorsa a Torremaggiore (Foggia) la figlia 16enne Gessica, e il presunto amante della moglie, il 51enne Massimo De Santis.

'Il piccolo non era nascosto, ha visto la scena. Malaj disperato per la figlia'

"Possiamo smentire in maniera categorica che ci sia stata un'attenzione violenta nei confronti del bambino che non è stato assolutamente toccato e lui non ha cercato di fare niente nei suoi confronti.

Non era nascosto, ha visto la scena, ma lui non si è avvicinato, non ha fatto assolutamente niente nei confronti del bambino".

Lo dicono all'ANSA i legali Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, a termine dell'udienza di convalida del fermo di Taulant Malaj, 45enni albanese accusato di aver ucciso domenica scorsa a Torremaggiore (Foggia) la figlia 16enne Gessica, e il presunto amante della moglie, il 51enne Massimo De Santis.

Il fatto che l'uomo non volesse fare del male al figlio di cinque anni emergerebbe dal video messo agli atti dalla Procura, registrato con le telecamere di videosorveglianza posizionate in casa Malaj e che avrebbero registrato gli istanti in cui l'uomo ha aggredito la moglie e la figlia che ha provato a fermarlo.

"Ha confermato le dichiarazioni rese ai pm" domenica pomeriggio, ai quali aveva confessato il duplice omicidio, e poi non è riuscito a proseguire l'interrogatorio perché "si è bloccato in uno stato di choc. Stamattina avrebbe voluto rendere altre dichiarazioni ma ha avuto un crollo psicologico e ha pianto disperato. Era disperato per la figlia". Riferiscono i legali Maiellaro e Lattanzio.

"Non poteva reggere domande perché molto, molto provato" - "Sta via via prendendo consapevolezza del dramma e della tragedia avvenuta. Quando hanno chiesto di sottoporsi a interrogatorio ha sottolineato che confermava le dichiarazioni rese al pm. Poi quando ha iniziato a esprimere il suo dolore si è bloccato in uno stato di choc e non riusciva più a proseguire".


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