Strage di Erba, Cassazione accoglie ricorso di Olindo e Rosa: "Valutare la richiesta di nuove prove"
Cronaca Lombardia

Strage di Erba, Cassazione accoglie ricorso di Olindo e Rosa: "Valutare la richiesta di nuove prove"

giovedì 6 aprile, 2017

COMO, 06 APRILE - Si riaccendono i riflettori sulla strage di Erba avvenuta l’11 dicembre 2006, nella quale rimasero uccisi il piccolo Youssef Marzouk, 2 anni, la madre, Raffaella Castagna, la madre di Raffaella, Paola Galli, e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini, e per la quale Olindo Romano e Rosa Bazzi furono condannati all’ergastolo. La Cassazione ha annullato con rinvio, per nuovo esame, l'ordinanza con la quale la corte d'appello di Brescia aveva dichiarato inammissibile la richiesta di incidente probatorio su sette nuovi elementi di prova avanzata dai difensori dei coniugi per dimostrarne l’innocenza.

Pertanto i giudici di merito, vale a dire quelli della corte d’Appello di Brescia, sono chiamati a rivalutare la richiesta che riguarda un capello trovato sulla felpa del piccolo Youssef, un accendino trovato sul pianerottolo, un mazzo di chiavi, un giubbotto, un cellulare e una macchia di sangue.
I reperti saranno analizzati con la formula dell'incidente probatorio davanti ai giudici bresciani in vista di una richiesta di revisione del processo, sempre a Brescia. [MORE]

«Finalmente – ha commentato Azouz Marzouk, padre del bambino ucciso - sono anni che sto combattendo per poter far avere giustizia a tutte le persone che sono state assassinate. Io credo che non è stata fatta bene l'indagine, hanno trovato Rosa e Olindo, ed era comodo indagare solo in quella direzione. Non dico che sono innocenti o colpevoli, dico solo che vanno fatti tutti gli accertamenti e gli esami necessari».

I difensori della coppia ritengono importantissimi i reperti mai esaminati prima e spiegano che «le attuali, moderne e più precise strumentazioni di analisi genetico forense potrebbero permettere di rilevare sui reperti rinvenuti sulla scena del delitto (conservati nell'Ufficio corpi di reato del tribunale di Como, ndr) tracce non rilevate durante le indagini espletate nel lontano 2007 e riconducibili a diversi soggetti rispetto ai coniugi Romano».

«Siamo soddisfatti, ovviamente era il risultato che ci aspettavamo – ha detto l'avvocato Fabio Schembri - Ora dobbiamo aspettare le motivazioni di Brescia, poi ci vorrà ancora qualche mese prima di avere novità sull'incidente probatorio».
Una decisione, quella dei giudici della Cassazione che, spiega, «apre alla possibilità di nuove richieste e che ci consentirà di analizzare anche altri elementi che, per quanto ci riguarda, sono stati trascurati nel processo di Como».

[foto: milano.repubblica.it]

Antonella Sica


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.