Stato-regioni in Calabria, Boccia: «il governo c'è, ognuno faccia la sua parte» (Video)
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Il ministro alla Cittadella di Catanzaro: «Serve una sanità più forte, ma i cittadini stiano accanto alla magistratura per fermare ruberie»
CATANZARO, 23 NOV - «Il senso principale di questa giornata è la vicinanza del governo nazionale alla regione Calabria». È quanto affermato dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, al termine della Conferenza Stato-Regioni, che si è svolta oggi nella Cittadella di Catanzaro, sede della Regione Calabria. Ad affiancare il ministro, il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì.
«Calabria merita sanità forte»
«Ho ringraziato il presidente Spirlì per aver lavorato fianco a fianco con il Governo e la Protezione civile per tutta la giornata di oggi: a Cosenza, a Crotone e a Catanzaro. La Regione Calabria, i calabresi, devono sapere che il Governo c’è, e c’è su tutto: dall’emergenza sanitaria – che continueremo ad affrontare insieme con il sostegno delle forze armate, delle forze dell’ordine e di tutti i volontari – agli interventi strutturali. La Regione Calabria merita una sanità più forte. Bisognerà valutare il rafforzamento delle strutture che sono state ridimensionate. L’Europa tutta ha preso atto che i diritti universali come salute e scuola non potranno mai più essere compressi da vincoli di bilancio. E la Calabria, da questo punto di vista, come gran parte del Mezzogiorno, ha avuto un ridimensionamento anche per questi motivi, ma non solo. L’altra parte del ridimensionamento invece è legato agli scandali e alle ruberie. E su questo i calabresi devono aiutarci a vigilare, stare accanto alla magistratura e alle forze dell’ordine, che ci aiutano a intervenire e mai come in questo momento noi vogliamo sostenere e aiutare la Calabria perbene, che è la stragrande maggioranza di una terra eccezionale».
L’ospedale di cosenza
«Un lavoro – ha aggiunto Boccia – che faremo insieme senza distinzione di colore. Qui non ci sono casacche, c’è l’impegno assoluto del Governo. Per queste ragioni, abbiamo fatto partire questa mattina l’ultimo miglio dei lavori finali dell’ospedale da campo di Cosenza, che aiuterà molto l’intera provincia e la città. Dal primo dicembre sarà operativo, con i test e gli esiti che saranno seguiti direttamente dal Celio. Così come tutti i servizi che serviranno. E, voglio chiarirlo, non è questa la sanità di domani: è la sanità dell’emergenza acuta. Ci sono 14 regioni in Italia che hanno ospedali da campo. La Calabria non è la prima e non è l’ultima. E ci saranno sempre ogni volta in cui avremo bisogno. Sappiamo che l’Esercito, la Marina e tutte le forze armate ci saranno. Per questo, li abbiamo ringraziati insieme al presidente Spirlì, a Cosenza».
L’emergenza crotone
«A Crotone – ha detto ancora il ministro – abbiamo lavorato sui danni e i disastri dell’alluvione con il capo della Protezione civile Borrelli. Ho ringraziato le Protezioni civili, ovviamente quella della Regione Calabria che ha fatto un lavoro eccezionale, ma anche quelle delle Regioni Puglia, Campania, Basilicata, che hanno dato il loro contributo. Anche questa è l’Italia. Le regioni che vanno in difficoltà ricevono aiuti anche dalle altre, con grande senso di collaborazione. E oggi, qui a Catanzaro, abbiamo completato una Conferenza Stato Regioni che è non solo il simbolo di questa idea che c’è di attenzione verso la Calabria. Si stratta della prima volta nella storia di una Conferenza convocata in Calabria».
La conferenza stato regioni
«Abbiamo approvato – ha spiegato Boccia – decine di provvedimenti importanti: sulla salute, sulle politiche agricole, sullo sviluppo economico, di natura economico-finanziaria, di riparto di risorse per le disabilità. Abbiamo fatto un lavoro con una parte consistente del Governo, con tutte le Regioni italiane, i Comuni e le Province. È avvenuto qui, in questa sede, e lo abbiamo fatto anche in memoria di Jole Santelli, che ci manca tanto e alla quale dobbiamo tanto, anche per il tentativo di imprimere un cambiamento. Un cambiamento che non ha un colore politico. La Calabria che riparte è l’Italia che si riscatta. È un lavoro che dobbiamo fare insieme, per questa ragione ci torneremo spesso».
«Con il presidente Spirlì – ha concluso – c’è una collaborazione quotidiana, così come con tutto il sistema delle rappresentanze istituzionali, i sindaci e i presidenti di provincia. Non c’è alcuna distinzione di colore politico, vorrei che fosse chiaro. In questo momento i calabresi hanno bisogno di uno Stato che faccia lo Stato, e lo faccia al fianco di tutte le articolazioni. Non possiamo lasciar sola la magistratura nel lavoro che sta facendo né gli operatori sanitari per il lavoro eccezionale di ogni giorno. Ognuno di noi deve fare la sua parte».