Sorveglianza speciale per collaboratore scolastico accusato di abusi su studentessa


Sorveglianza speciale per collaboratore scolastico: accusato di atti invasivi su studentessa minorenne
Montepaone (CZ) – Il Tribunale di Catanzaro, su proposta del questore Giuseppe Linares, ha disposto la misura della sorveglianza speciale nei confronti di un collaboratore scolastico di 41 anni, residente a Montepaone, accusato di aver costretto una studentessa di età inferiore ai 15 anni a seguirlo in bagno, dove avrebbe poi compiuto atti invasivi e non consenzienti.
La misura di prevenzione, che avrà una durata di due anni, impone all’uomo il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi che la giovane frequenta abitualmente. Inoltre, dovrà mantenere una distanza minima di 500 metri e sarà soggetto al divieto di soggiorno nel comune di residenza della ragazza.
Tutela delle vittime e prevenzione degli abusi
Il provvedimento si inserisce in un quadro più ampio di tutela delle vittime di violenza e abusi, con un rafforzamento delle misure di prevenzione a livello territoriale. L’obiettivo è garantire sicurezza e protezione, soprattutto nei contesti scolastici, dove i minori dovrebbero sentirsi al sicuro.
Altro caso a Soverato: misure restrittive per un 58enne
Sempre il Tribunale di Catanzaro ha disposto una sorveglianza speciale anche nei confronti di un 58enne residente a Soverato, ritenuto responsabile di comportamenti aggressivi e persecutori nei confronti dell’ex compagna. Secondo le indagini, l’uomo avrebbe messo in atto una serie di atti prevaricatori e minacciosi, generando nella vittima un forte stato di ansia e paura.
Anche in questo caso, il provvedimento mira a tutelare la persona offesa, garantendo misure che limitino il rischio di nuovi episodi di violenza.
Contrastare la violenza con strumenti legali efficaci
I recenti provvedimenti giudiziari dimostrano una crescente attenzione verso il fenomeno della violenza e degli abusi, con un utilizzo sempre più frequente di misure di prevenzione come la sorveglianza speciale. La stretta collaborazione tra autorità giudiziarie e forze dell’ordine si conferma un elemento essenziale per contrastare reati di questa natura e garantire maggiore sicurezza alle vittime.