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MILANO, 14 GENNAIO - Il panorama politico italiano subisce un nuovo colpo di scena, almeno secondo quanto espresso dai sondaggi. Secondo l’ultimo targato Corsera, il Movimento 5 Stelle sarebbe al momento primo partito con il 30,9% dei consensi, scavalcando il Pd fermo al 30,3%.[MORE]
I pentastellati salgono dunque dello 0,9% rispetto a dicembre, nonostante le recenti vicende Ue che sembravano aver posto in difficoltà la credibilità politica del Movimento. Prima il rifiuto di Alde, poi il dietrofront obbligato ed il rientro nella morsa di Ukip e Nigel Farage: nessuna particolare flessione e sorpasso al Pd di Matteo Renzi, ancora ai box prima dell’ormai imminente rilancio post-referendum.
Ed è tuttavia caratteristica peculiare dell’ultimo mese osservare l’invariabilità sostanziale del quadro politico. Vale per il caso M5S-Europa, è valso nel mese scorso per il Pd, ancora in quota nonostante la batosta referendaria che aveva spinto l’ex premier Matteo Renzi alle dimissioni e alla necessità di formare un nuovo esecutivo a guida Gentiloni.
Quali saranno gli scenari futuri del Paese? Innanzitutto, come è evidente e noto, bisognerà attendere la sentenza della Consulta (24 gennaio, ndr) sulla legittimità dell’Italicum. Poi sarà tempo di trattative sulla legge elettorale, o meglio sulle leggi. Saltata la riforma costituzionale sulla elettività indiretta del Senato, sarà infatti necessario contemperare i sistemi elettorali delle due Camere per consegnare al Paese una stabilità governativa al momento impossibile in caso di elezioni sprovviste di modifiche.
E’ del resto la condizione posta dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella: conformare i sistemi elettorali alle caratteristiche del Paese. Caratteristiche profondamente cambiate dal ciclone M5S, che ha di fatto dissolto il bipolarismo italiano, se non partitico di coalizione. Da verificare anche la vicenda legata al referendum sui voucher, altro possibile appuntamento cruciale del primo semestre della politica nostrana.
E mentre cresce la fiducia nel governo Gentiloni, l’elettorato resta diviso, con le differenze partitiche del caso, tra richiesta di immediate elezioni e senso di responsabilità. Quel che resta è comunque l’immagine di un elettorato piuttosto compatto e radicalizzato, come del resto riscontrato dal sondaggio Corsera.
Da comprendere in quali condizioni arriverà il Pd e quali saranno le decisioni del segretario Matteo Renzi circa il proprio futuro. Anche qui l’elettorato è emblematicamente diviso: una buona fetta degli elettori, il 38%, giudica l’ex premier in difficoltà e di conseguenza costretto ad alleanze extra Pd. Il 30% lo ritiene invece un leader sconfitto, pertanto sulla via del tramonto. Solo il 22% ritiene invece possibile la rinascita dell’ex premier e la possibile rivincita con contro sorpasso al movimento grillino.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta