Siria, razzi russi colpiscono due ospedali e una scuola di Msf
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
AZAZ, 15 FEBBRAIO 2016 – A nulla è valso l’accordo per il cessate il fuoco raggiunto a Monaco; in Siria continuano infatti i bombardamenti. Dopo aver colpito un ospedale nel nord della Siria sostenuto da Medici senza frontiere (Msf), causando la morte di nove persone, tra cui un neonato, e «decine di feriti», bombardamenti russi hanno interessato anche la città di Azaz, dove sono stati colpiti un ospedale e una scuola. Nel raid aereo sarebbero rimasti uccisi almeno 14 civili, come riferito da fonti mediche. Tra le vittime, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani ci sarebbero due donne (una incinta) e tre minorenni. [MORE]
Il premier turco Davutoglu ha affermato che a colpire la città siriana, da giorni oggetto di bombardamenti, è stato un missile balistico russo. Tuttavia la località da quarantotto'ore è sotto il fuoco delle forze armate turche, per impedire ai curdi di conquistarla.
Il ministero degli esteri russo Lavrov ha detto che la Russia continuerà a bombardare la zona circostante Aleppo anche se si dovesse arrivare ad un accordo sul cessate il fuoco in Siria. Poi attacca la Turchia: il bombardamento del territorio siriano da parte di Ankara equivale a «un manifesto sostegno al terrorismo internazionale e alla violazione delle risoluzioni del consiglio di sicurezza dell'Onu». «La Turchia – ha proseguito il ministro- continua a favorire la penetrazione illegale di forze fresche jihadiste e mercenari armati in Siria».
Stando a quanto riferito dall’Osservatorio siriano dei diritti umani, la Turchia avrebbe consentito a 350 combattenti di un gruppo di ribelli di attraversare il proprio territorio per posizionarsi a Nord di Aleppo, e difendere la città dall’offensiva in atto da parte del regime di Damasco con il sostegno della Russia.
Tuttavia Ankara nega invio truppe turche vicino Aleppo. Il ministro della Difesa turco Ismet Yilmaz, smentendo le notizie diffuse ieri secondo cui alcuni soldati turchi erano entrati in Siria durante il fine settimana, ha infatti detto: «Non vi è alcun pensiero di inviare truppe turche in Siria».
Inoltre Ankara, che continua a bombardare le posizioni curde in Siria e, nonostante gli appelli internazionali a cessare il fuoco, fa sapere che non rinuncerà all’offensiva contro le milizie curde oltre il confine.
Intanto l’alta rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini ha lanciato un appello alla Turchia perché rispetti gli impegni: «Solo pochi giorni fa tutti noi, compresa la Turchia, abbiamo concordato impegni per la cessazione delle ostilità in Siria».
L’inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, in un’intervista a Repubblica, ha riferito che «al massimo domani partiranno gli aiuti umanitari per raggiungere città e villaggi siriani sotto assedio», precisando che «per ora Aleppo non è prevista, ma stiamo discutendo anche di questo, in quella città la situazione è complessa».
[foto: rainews.it]
Antonella Sica