Siria: Obama e Hollande "agire anche senza partecipazione della GB" Bonino "rischio guerra mondiale"
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DAMASCO, 30 AGOSTO 2013 - Mentre la Gran Bretagna fa un passo indietro escludendo di intervenire militarmente in Siria, gli Stati Uniti e la Francia avanzano senza cambiare rotta ed il Presidente francese Francois Hollande è deciso: "La Francia è pronta ad agire anche senza la partecipazione dell'alleata britannica." [MORE]
"La questione non è più sapere se delle armi chimiche sono state utilizzate il 21 agosto nei pressi di Damasco. La questione è conoscere l'autore di questi atti. Quella zona, è una zona chiave per il controllo del regime delle vie di comunicazione. Usare del gas contro un popolo è un crimine contro l'umanità. " Ha inoltre di chiarato il Presidente al quotidiano Le Monde.
Al fianco della Francia, anche gli Stati Uniti non si fermano allo stop della GB, "Continueremo a consultare il governo britannico, ma le decisioni del Presidente Obama sono guidate da interessi degli Stati uniti." E' quanto ha dichiarato la portavoce del Consiglio Nazionale di sicurezza, Caitlin Hayden. Barack Obama, ha successivamente confermato affermando: "Penso che degli interessi fondamentali degli Stati Uniti sono in gioco, e che un Paese che viola le regole internazionali sulle armi chimiche deve renderne conto. Noi prenderemo le nostre decisioni."
Ancora in forte dissidio Russia e America, Putin non vuole saperne di un intervento contro le forze del regime siriano. Giù le mani da Assad. Così il vice ministro degli esteri russo, Gennady, ha dichiarato: "Ci opponiamo a qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che preveda la possibilità dell'uso della forza, o a qualsiasi risoluzione che possa essere usata per un'azione militare contro la Siria". La pedina del presidente Putin resta quindi ferma sulle proprie posizioni, al centro della scacchiera, al fianco di Assad mentre l'Italia già prevede una terza guerra mondiale stando alle parole del Ministro degli Esteri, Emma Bonino, la quale ha dichiarato "si rischia una deflagrazione mondiale. La Siria reagirà e dobbiamo temere come possano reagire Hezbollah, Russia e Iran."
Non si placano quindi i venti di guerra, nel frattempo continua il lavoro degli ispettori dell'Onu, i quali hanno oggi lasciato l'hotel per un ultimo giorno di indagini sul presunto utilizzo di armi chimiche da parte del regime.
(immagine da ilsole24ore)
Rossella Assanti