Siria, attivisti denunciano l'utilizzo di armi russe vietate dalle convenzioni internazionali
Estero Valle d'Aosta

Siria, attivisti denunciano l'utilizzo di armi russe vietate dalle convenzioni internazionali

lunedì 12 ottobre, 2015

 DAMASCO, 12 OTTOBRE 2015 – L'Osservatorio per i Diritti Umani sta prendendo in considerazione le accuse degli attivisti siriani riguardo l'utilizzo da parte delle forze militari russe di bombe a grappolo di tecnologia avanzata in Siria, lanciate dai velivoli o fornite al governo di Assad. La denuncia è scattata per il bombardamento effettuato lo scorso 4 ottobre sul villaggio di Kafr Halab a sud di Aleppo: dalle foto si suppone che le armi utilizzate sarebbero pericolose per la popolazione civile “negli anni a venire”, e che sarebbero incluse tra le armi proibite dalle convenzioni internazionali.

Le munizioni conterrebbero dozzine di centinaia di mini ordigni che riescono ad esplodere in un'area piuttosto ampia in maniera indiscriminata, e che spesso continuano a danneggiare o uccidere anche a distanza di tempo dal loro rilascio. Il loro utilizzo a Kafr Halab coinciderebbe con l'evidenza di utilizzo in altre aree bombardate dalla Russia intorno ad Aleppo, specie a Hama e Idlib. L'Osservatorio per i Diritti Umani aveva dichiarato lo scorso 4 ottobre che non era possibile stabilire se l'attacco fosse stato perpetrato dalla Russia o dalla Siria, dal momento che nessuno dei due Paesi ha vietato l'uso delle suddette bombe.

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Lo scorso 7 ottobre, gli attivisti siriani hanno postato un video girato nel villaggio di Keferzita, a nord di Hama, in cui si mostrano le tracce di fumo di missili lanciati dalla direzione di Jabal Zayn al-Abidin e successive esplosioni multiple delle frammentazioni dei missili nel paese. Un ulteriore video pubblicato nel corso di ottobre, il cui testo informava che le immagini erano state riprese nel villaggio di Masaran a Idlib, mostra un evidente AO-2.5RT non esploso e i residui di un candelotto di un RBK-500 che contiene più di 108 mini ordigni. Anche Reuters ha pubblicato una foto scattata a Masaran, raffigurante un medico con in mano un AO-2.5RT non esploso, e che secondo gli attivisti locali è stato utilizzato dagli attacchi dell'aviazione russa il 7 ottobre.

L'Osservatorio per i Diritti Umani aveva in passato già documentato l'utilizzo di questo particolare tipo di bombe a grappolo nel conflitto siriano, lanciate dall'aviazione siriana sin dal 2012 e dall'ISIS dalla fine del 2014. Secondo l'RT Channel, la Russia sta utilizzando “bombe collaudate e missili telecomandati, armi di precisione scagliate da elevata altitudine per evitare i sistemi di difesa anti-aerea”. E il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato ieri ai media locali che la Russia è disposta ad utilizzare questo tipo di armi avanzate “se incontrano gli interessi nazionali dello Stato e della popolazione russa”.

Foto / Fonte: aljazeera.com

Dino Buonaiuto


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