Sindacati sardi uniti contro il piano anticrisi del Governo
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CAGLIARI, 27 OTTOBRE 2011 - Continua ad essere un autunno di lotta quello della Sardegna. Nuovo sciopero generale nell’isola, proclamato, il prossimo 11 novembre, dai sindacati confederali che intendono protestare contro quanto previsto dalla lettera inviata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai vertici dell'Unione europea. [MORE]
Ad annunciarlo, al termine di una conferenza stampa convocata questa mattina a Cagliari, per illustrare la posizione del sindacato e le iniziative di lotta contro i provvedimenti del governo, Cgil, Cisl e Uil. Sindacati uniti contro le disposizioni del piano anticrisi del governo che prevedono norme per facilitare i licenziamenti."E' un attacco senza precedenti" si legge in una nota diffusa dai sindacati.
Il leader della Cisl sarda, Mario Medde, definisce il documento di Berlusconi ''un incitamento alla rivolta popolare stile paesi del Nord Africa''; Enzo Costa, segretario regionale della Cgil si fa portavoce del malcontento delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil che bocciano la lettera del governo e denunciano la crisi economica e sociale dell’isola, per la quale il pensionamento a 67 anni, la mobilità nella pubblica amministrazione, il via libera alla delega fiscale entro il 2012 e le nuove norme per i licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato, sarebbero un vero colpo di grazia per una regione in cui le fabbriche chiudono, 35mila persone vivono al disotto della soglia di povertà, in cui è assente lo sviluppo e non ci sono infrastrutture, ha sottolineato Costa.
Tutti temi alla base della manifestazione che, secondo le previsioni, vedrà la partecipazione di 40-50mila persone provenienti da tutta l’isola, che si riuniranno a Cagliari e partiranno alle 9 da piazza Giovanni XXIII.
Sara Marci