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ENNA, 18 GIUGNO 2013 - La squadra mobile di Enna ha arrestato con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti 38 persone, tra le quali anche 5 minorenni, nell’ambito dell’operazione “Nickname”. Ad alcuni degli indagati viene anche contestato il reato di estorsione.[MORE]
L’operazione, che ha preso il nome dall’abitudine dei malviventi di identificarsi tra loro mediante soprannomi, ha coinvolto le province di Enna, Catania, Caltanissetta e Palermo ed è stata condotta dal commissariato di Leonforte (En) e diretta dalla direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Si è, inoltre, avvalsa del supporto dei reparti di prevenzione crimine e di unità cinofile di Palermo.
Attiva particolarmente nel traffico di cocaina una delle organizzazioni criminali individuate dagli inquirenti avrebbe fatto capo a Massimiliano Scamici, di Agira (Enna), cugino peraltro di Antonino Scaminaci, considerato il referente di Cosa Nostra nel piccolo centro ennese. Il gruppo si riforniva esclusivamente a Catania da Michele Musumeci, appartenente al clan dei Santapaola, o dalla moglie, Santa Rapisarda, o dal figlio di Musumeci, Francesco. Lo stesso Michele Musumeci ricopriva inoltre un ruolo importante nel risolvere eventuali contrasti tra i gruppi rivali che si contendevano lo spaccio di droga ad Agira.
Infatti, un gruppo era capeggiato dai fratelli Paolo e Filippo Gazzo, il primo dei due è tra l’altro in attesa di giudizio per la vendita di una dose di cocaina che provocò, due anni fa, la morte per overdose di un uomo, mentre un secondo gruppo avrebbe fatto capo ai fratelli Pietro e Giuseppe Cuccia, anche loro di Agira, considerati nel commercio di droga dei “figli d’arte” visto che il padre Rosario Cuccia è attualmente detenuto nel carcere palermitano “Pagliarelli” per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Ecco i nomi delle 29 persone finite in carcere, i restanti sono ai domiciliari e altri indagati risultano latitanti all’estero: Pietro Cuccia, 41 anni, Massimiliano Scaminaci, di Agira, 36 anni; Pietro Amato, nato ad Adrano 23 anni; Francesco Balsamo, nato a Catania, 43 anni; Giuseppe Salvatore Bonanno, di Leonforte, 27 anni ; Sebastiano Buscemi, nato a Leonforte, 27 anni; Giuseppe Cuccia, di Agira, 38 anni; Francesco Di Bua, nato ad Enna, 34 anni; Michele Angelo Fiscella, nato a Catania, 39 anni; G. S., nato a Leonforte, 19 anni, minorenne all’epoca dei fatti; Paolo Gazzo, di Agira, 40 anni; il fratello Filippo di Agira, 25 anni, Salvatore Liccardi, nato ad Agira, 42 anni; Enzo Minnì, di Agira, 30 anni; Giuseppe Minnì, di Agira, 37 anni; Maria Antonella Minnì, nata Leonforte, 27 anni; Mario Minnì, di Agira , 51 anni; Michele Musumeci, nato a Catania, 47 anni; Mario Naceto, , nato a Catania, 21 anni; il padre Sebastiano, detto “Nello”, nato a Catania, 47 anni; Angelino Naselli, nato ad Enna 37 anni; Francesco Pagano, nato ad Agira , 37 anni; Venerina Palmisano, nata ad Agira, 46 anni; R. F., 20 anni, minorenne all’epoca dei fatti; Biagio Sambataro , detto “Gino”, nato Belpasso, 57 anni; Rosanna Signorelli moglie di Sebastiano Naceto e Madre di Mario , nata a Catania, 41 anni; T. S., 20 anni, all’epoca dei fatti minorenne; C. C., nato a Leonforte, 20 anni, minorenne all’epoca dei fatti; Giovanni Arcidiacono, nato a Catania 41 anni; Arresti domiciliari, invece per 9 persone B. M., nata a Enna, 18 anni, minorenne all’epoca dei fatti; Daniela Messina , nata in Germania, 38 anni; Filippo Muratore nato a Catania, 25 anni; Francesco Musumeci, nato a Catania, 25 anni; Nicolò Prestifilippo Cirimbolo, nato a Nicosia , 27 anni; Filippo Raccuglia, nato a Leonforte, 24 anni; Santa Rapisarda, nata a Catania, 43 anni; Ignazio Rubulotta, nato a Leonforte, 43 anni; Domenico Russo Papo, nato a Nicosia, 29 anni.
(Immagine da livesicilia.it)
Giovanni Maria Elia