Si suicida dopo la dimissione dall'ospedale. Indagati due medici e un infermiere a Vibo Valentia
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VIBO VALENTIA, 26 GENNAIO 2017 - I Carabinieri di Pizzo Calabro hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di due medici e di un infermiere dell'ospedale di Vibo Valentia. Per loro, l'accusa è di concorso in abbandono di persona incapace, con l'aggravante di averne causato la morte. [MORE]
Ad essere finite sotto inchiesta sono una pisichiatra, F.M., una psicologa, G.D.M. e un infermiere R.S. Le indagini sono scattate a seguito del suicidio di S. P., una donna di 41 anni di Vibo Valentia che si è lanciata nel vuoto il 29 settembre scorso. Il suicidio è avvenuto al ponte del viadotto dell'autostrada A2 (l'ex A3 Salerno-Reggio Calabria), sopra la città di Pizzo Calabro.
Secondo le ipotesi accusatorie, la donna, prima del suicidio, sarebbe stata portata in ospedale a Vibo Valentia per essere sottoposta ad un trattamento sanitario obbligatorio (Tso). Per l'accusa, i tre sanitari avrebbero abbandonato la 41enne provvedendo solo a firmare la proposta di Tso, senza tuttavia eseguirlo. Successivamente, i medici e l'infermiere avrebbero lasciato che la donna si allontanasse liberamente dal reparto in cui si trovava per recarsi sul ponte dell'A3 e lanciarsi nel vuoto.
Daniele Basili
immagine da videocitta.it