Sequestro record a Palermo: 1,6 miliardi di euro. Coinvolti imprenditori vicini a Cosa Nostra
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PALERMO, 8 LUGLIO 2015 – La Dia di Palermo ha sequestrato questa mattina beni ad una famiglia di imprenditori legata alla mafia per un ammontare complessivo di oltre un miliardo e 600 milioni di euro. Una cifra da record. Il sequestro è avvenuto nei confronti dei fratelli Virga Carmelo, Anna, Francesco, Vincenzo e Rosa.. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo su proposta del direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla.
I fratelli sono imprenditori nel settore di calcestruzzi, la cui azienda sede a Marineo. Da anni avevano legami con il mandamento di Corleone, da cui ricevevano protezione. Negli anni ottanta erano partiti come braccianti, poi in trent’anni sono riusciti a sviluppare e imporre il loro gruppo imprenditoriale, attraverso il “metodo Siino”, cioè l’aggiudicazione pilotata degli appalti attraverso l’organizzazione di “cartelli”.[MORE]
“Le indagini economico-imprenditoriali – spiegano gli inquirenti – effettuate dagli investigatori della Dia palermitana, d’intesa con il Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia, hanno permesso di evidenziare come i Virga abbiano beneficiato del determinante appoggio di Cosa nostra per l’aggiudicazione di lavori e di appalti pubblici nel settore dell’edilizia”.
Nel provvedimento è coivolto anche Gaetano Virga, imprenditore che si è distinto nella lotta al racket. Nel 2010, le sue testimonianze avevano consentito di arrestare cinque persone ritenute i capimafia e gli esattori di Misilmeri. L'operazione dei carabinieri - nel corso della quale finirono in manette Francesco Lo Gerfo ritenuto il capomafia di Misilmeri, e Stefano Polizzi, presunto estorsore sul quale si sono concentrate le testimonianze - portò anche allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Misilmeri. Da allora Virga aveva il sostegnodelle associazioni Addiopizzo, Libero Futuro e Fai.
(foto dal sito www.ilvelino.it)
Michela Franzone