Sequestro di Beni a Dirigenti Ospedalieri a Catanzaro: danno erariale da milioni di Euro
Cronaca Calabria Catanzaro

Sequestro di Beni a Dirigenti Ospedalieri a Catanzaro: danno erariale da milioni di Euro

mercoledì 27 marzo, 2024

La Guardia di Finanza interviene su due ex figure di spicco dell'Azienda Ospedaliera "Pugliese-Ciaccio" per un'accusa di gestione illecita e perdite ingenti per le casse pubbliche.

CATANZARO, 27 MAR. - La Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni nei confronti di due ex dirigenti dell'Azienda ospedaliera "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro, su disposizione della Corte dei Conti della Calabria. Gli interessati sono Helga Rizzo, 53 anni, precedentemente Direttore generale dell'ente e ora in funzione nell'ambito legale dell'azienda ospedaliera-universitaria "Dulbecco", e Vittorio Prejanò, 67 anni, ex Direttore amministrativo, attualmente in pensione.

Il decreto di sequestro è stato emesso a seguito delle indagini sulla gestione finanziaria dell'Azienda ospedaliera, in particolare riguardo un accordo controverso con la clinica privata "Villa Sant'Anna" relativo alla vendita di sangue e prodotti emoderivati. Tale accordo avrebbe causato un mancato introito significativo per l'ospedale, stimato in oltre cinque milioni di euro, configurando così un danno erariale sostanziale.

Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia Economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno rivelato che, nonostante le iniziali procedure esecutive e le sentenze favorevoli all'azienda ospedaliera, nel 2014 è stato scelto di chiudere i contenziosi con la clinica "Villa Sant'Anna" attraverso un accordo che ha visto la clinica pagare una somma nettamente inferiore a quella dovuta. Tale decisione è stata giudicata dalla Procura della Corte dei conti come lesiva per le casse pubbliche, avendo prodotto un ingiusto vantaggio economico per la clinica privata a danno dell'ospedale.

In una nota della Guardia di Finanza si sottolinea che l'operato dei dirigenti è stato messo in questione per la mancanza di formalizzazione e registrazione a bilancio degli atti amministrativi relativi all'accordo, considerati illegittimi e in violazione delle procedure ordinarie previste per la conclusione di tali transazioni.

La situazione sta ora richiamando l'attenzione non solo sulla gestione passata dell'Azienda ospedaliera "Pugliese-Ciaccio", ma anche sulle procedure di controllo e approvazione degli accordi finanziari nel settore pubblico, con un evidente richiamo alla necessità di maggiore trasparenza e legalità nelle operazioni che coinvolgono fondi pubblici.


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