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Sea Watch, la nave è in acque italiane. Ue: “seguiamo la situazione da vicino”

Federico Ferro
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Sea Watch, la nave è in acque italiane. Ue: “seguiamo la situazione da vicino”
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ROMA, 25 GENNAIO - La nave Sea Watch è entrata nelle acque territoriali italiane e si trova a un miglio a largo delle coste di Siracusa. Secondo la Guardia Costiera italiana, L'ingresso è stato autorizzato a causa delle cattive condizioni meteo e per garantire la sicurezza dei 47 migranti -che si trovano a bordo ormai da 7 giorni - e della stessa imbarcazione. La Sea Watch è affiancata da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.

Il ministro dell’Interno Salvini ha ribadito che in Italia “non c'è nessuno spazio”, mentre il vicepremier Di Maio ha invitato a convocare l'ambasciatore olandese poiché la nave presenta una bandiera olandese.

Matteo Salvini ha dichiarato: "Ho una lettera al governo olandese in cui viene ufficialmente e formalmente incaricato di occuparsi di questa imbarcazione che batte bandiera olandese e degli occupanti presenti a bordo"

Nella lettera all’Olanda si legge: "Il governo della Repubblica Italiana” chiede dunque all'Olanda di "poter disporre di ogni informazione in merito alla ong Sea Watch, con particolare riferimento alla conformità alla legislazione dello stato di bandiera dell'organizzazione e delle attività della predetta ong, nonché nelle relative imbarcazioni ed equipaggio". Inoltre, si invita "a predisporre con urgenza gli adempimenti relativi all'organizzazione della presa in carico e del trasferimento in olandese dei 47 migranti a bordo della nave olandese".

Anche l’Ue si è espressa in merito alla questione. il portavoce del presidente della Commissione Ue Jean Claude ha dichiarato: "Seguiamo la situazione da vicino, la nostra posizione è molto chiara: la sicurezza delle persone a bordo è la prima preoccupazione, quello che è necessario nel Mediterraneo sono disposizioni prevedibili per assicurare che gli sbarchi possano avvenire in sicurezza".

Federico Ferro

fonte immagine tpi.it


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Scritto da Federico Ferro

Giornalista di InfoOggi

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