Scuole sporche: Manutencoop, società che gestisce pulizia scuole venete, risponde agli attacchi
Cronaca Veneto

Scuole sporche: Manutencoop, società che gestisce pulizia scuole venete, risponde agli attacchi

venerdì 17 gennaio, 2014

VENEZIA, 17 GENNAIO 2014- La situazione peggiore è quella delle scuole veneziane, ma un po’ in tutto il Veneto e in alcune scuole friulane la questione dell’igiene degli istituti sta scoppiando. La polemica è esplosa negli ultimi giorni ed ha travolto la società Manutencoop, vincitrice dell’appalto per le pulizie nelle scuole di Veneto e Friuli.
 

Dopo l’attacco del Ministero, che ha chiesto un maggior rigore nel lavoro di pulizia, Manutencoop ha deciso di rispondere. “Siamo stanchi di essere additati come unici responsabili di un problema, prima di tutto sociale, che è sotto gli occhi di tutti e che è solo il frutto di scelte certo non di Manutencoop” ha detto Claudio Levorato, Presidente di Manutencoop Facility Management S.p.A.
 

“Le cause delle difficoltà evidenziatesi in questi giorni, sia per quanto riguarda i tagli all’orario di lavoro, sia sul fronte scolastico, a Venezia così come in altre Regioni, vanno ricercate altrove, in primis nella drastica riduzione degli stanziamenti ministeriali. Le responsabilità ultime delle situazioni di disagio che si sono venute a creare sono, infatti, principalmente riconducibili: alla drastica riduzione degli stanziamenti a favore degli Istituti scolastici da parte del Ministero dell’Istruzione, avvenuta in concomitanza con l’introduzione di un nuovo strumento per l’attivazione dei servizi come la Convenzione Consip e peraltro in coincidenza con la pausa natalizia; al fatto che tali, ridotte, assegnazioni sono state definite sulla base di criteri che non hanno tenuto in alcun modo in considerazione le esigenze e le diverse caratteristiche delle singole scuole, ovvero in assenza di analisi o censimenti dei loro fabbisogni. Pertanto, gli Istituti scolastici si sono ritrovati, da un lato, con risorse, mediamente, quasi dimezzate, insufficienti quindi per assicurare uno standard di servizio adeguato e, dall’altro, a dover attuare, in un brevissimo lasso di tempo, uno strumento per la gestione delle attività, quale la Convenzione Consip, completamente nuovo e diverso”.
 

Levorato prosegue nella sua analisi dicendo: “La riduzione degli stanziamenti ha provocato, conseguentemente, una riduzione delle attività ‘acquistate’ dagli Istituti e una, altrettanto conseguente, riduzione, rispetto al passato, delle ore di lavoro delle risorse impegnate presso le scuole (in media, in Veneto, i tagli sono stati pari a circa il 34%): un risultato inevitabile quando si tagliano risorse per attività ad alta intensità di manodopera quali le pulizie. Senza voler minimizzare è però opportuno sottolineare che è in questo ‘terreno di coltura’ fatto di tensioni sindacali, tagli alle disponibilità degli istituti, avvio di un nuovo sistema di gestione nel corso della pausa scolastica, che Manutencoop si è trovata ad avviare il servizio. Un esempio operativo per tutti: non abbiamo potuto ordinare prodotti e materiali finché le scuole non hanno formalizzato l’ordine di acquisto dei servizi e in molti casi questo è avvenuto intorno al 20 di dicembre, da qui i ritardi nella consegna delle dotazioni”.
 

Manutencoop avrebbe cercato di fare la sua parte, avviando “con molte Direzioni Scolastiche, un percorso di confronto finalizzato ad allocare al meglio le risorse attualmente disponibili con l'obiettivo di garantire il servizio migliore possibile pur con le limitate risorse a disposizione”.
“Per gli addetti al servizio si tratta, oggettivamente, di una situazione drammatica a cui però non può certo dare risposta Manutencoop. A meno che non si pensi che debbano essere le imprese a sostenere i costi della scuola pubblica. Certo è che non sarà possibile uscire da questa situazione di difficoltà senza una revisione, da parte del Ministero, dei fondi assegnati agli Istituti, attualmente insufficienti e squilibrati. Questa può essere l’unica risposta non solo per integrare il reddito dei lavoratori, ma anche per ripristinare un livello di servizio adeguato in un ambito importante e delicato quale quello scolastico”.
 

Federica Sterza

Foto www.gazzettino.it
 

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