Sciopero nazionale degli operai della raffineria Eni il prossimo 29 Luglio

sabato 19 luglio, 2014

TARANTO, 19 LUGLIO 2014 – Non si fermano le proteste degli operai delle raffinerie Eni nazionali: lo sciopero indetto per il prossimo 29 Luglio nasce per la chiusura di tre raffinerie e il mancato aiuto dello Stato, che porterebbe la multinazionale del gas a trasferirsi quanto prima in Paesi più redditizi.

Una delegazione tarantina sarà presente a Roma per far sentire il problema alle istituzioni nazionali, mentre i colleghi che restano in città bloccheranno per quel giorno la raffineria dell'Eni locale. Le sigle sindacali che partecipano all'iniziativa sono: Cisl, Uil e Cgil.[MORE]

Il rischio per chi protesta è che l'azienda intenda trasformare le raffinerie italiane in depositi, portando quindi un ridimensionamento totale di personale: una situazione da ritenersi ancora più precaria in questo periodo di crisi del lavoro. Secondo la multinazionale, l'Italia non merita ulteriori investimenti, in quanto solo il 6% dei guadagni arriverebbe dal nostro Paese.

Il blocco della raffineria tarantina vuole creare disagio all'attività, proprio per dimostrare a chi di competenza (sia a livello aziendale che a livello istituzionale) l'importanza di questo stabilimento, che insiste ormai da diversi anni sul territorio ionico.

La vertenza è solo la prima di una lunga serie per Taranto e per tutta la provincia: le grandi realtà che ino a ora sembravano essere una certezza devono affrontare un sistema competitivo più grande di loro e non sempre le multinazionali hanno vantaggi nell'insistere su un determinato territorio, piuttosto che in un altro. Ora la palla passa di mano al Governo, che dovrà dare una risposta alla delegazione il prossimo 29 Luglio.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Annarita Faggioni

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