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Scandalo sui fondi europei: fermati Mogherini e Sannino. Crescono le tensioni politiche internazionali

Redazione
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Scandalo sui fondi europei: fermati Mogherini e Sannino. Crescono le tensioni politiche internazionali
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Presunta frode, corruzione e irregolarità negli appalti: l’inchiesta scuote le istituzioni europee e alimenta critiche da Russia e Ungheria

Il caso: cosa sta accadendo a Bruxelles

Una nuova bufera coinvolge le istituzioni dell’Unione Europea: l’ex ministra Federica Mogherini e l’ex ambasciatore Stefano Sannino risultano tra le persone fermate nell'ambito di una vasta indagine giudiziaria che riguarda una presunta frode sui fondi UE, connessa alla gestione di appalti pubblici e finanziamenti destinati a progetti diplomatici europei.

A riportare la notizia sono stati diversi media europei, tra cui il quotidiano belga Le Soir. Le autorità hanno eseguito perquisizioni presso:

  • Il Servizio europeo per l’azione esterna (EEAS)
  • Il Collegio d’Europa di Bruges, istituzione accademica d’eccellenza nel campo delle relazioni internazionali

Tre persone sono state fermate e interrogate con ipotesi di reato che includono corruzione, conflitto di interessi, frode negli appalti pubblici e violazione del segreto professionale.

Le accuse nel dettaglio

Secondo la Procura europea (EPPO), che guida l’indagine, l’inchiesta riguarda un possibile utilizzo improprio di fondi UE nel biennio 2021–2022. Al centro della vicenda ci sarebbe l’appalto relativo alla nascita della Accademia diplomatica europea, un programma finanziato dal Servizio diplomatico dell’UE e ospitato proprio dal Collegio d’Europa.

Gli investigatori vogliono chiarire se:

  • Il Collegio o alcuni suoi rappresentanti avessero avuto accesso privilegiato a informazioni riservate
  • L'acquisto di un edificio da 3,2 milioni di euro a Bruges fosse collegato a un successivo finanziamento UE da 654.000 euro
  • Le procedure siano state condizionate da rapporti personali o ruoli istituzionali

L’operazione ha visto anche la partecipazione dell’Ufficio antifrode OLAF, con un sequestro di documenti avvenuto alle prime ore del mattino. I fermi dovranno essere convalidati entro 48 ore.

Le reazioni internazionali: Mosca e Budapest attaccano Bruxelles

Il caso ha immediatamente assunto una dimensione politica internazionale. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito l’episodio l’ennesima prova dell’“ipocrisia europea”, sottolineando come l’UE “predichi trasparenza mentre ignora la corruzione interna”.

Anche dall’Ungheria arrivano attacchi durissimi. Zoltan Kovacs, portavoce del governo, ha scritto sui social:

“Sembra un film poliziesco. Perquisizioni, arresti e accuse di frode proprio mentre Bruxelles continua a dare lezioni sullo stato di diritto.”

Frasi che riflettono le tensioni già esistenti tra Budapest e le istituzioni europee, soprattutto su temi come governanza, fondi comunitari e stato di diritto.

Perché questo caso è importante

Questa vicenda arriva in un momento storico delicato per l’Unione Europea, già impegnata su fronti sensibili:

  • Gestione dei fondi del Piano di ripresa post-pandemia
  • Relazioni internazionali in un contesto geopolitico instabile
  • Discussioni su accountability e trasparenza nelle istituzioni

Un’inchiesta del genere, che coinvolge figure di primo piano dell’apparato diplomatico europeo, rischia di alimentare sfiducia pubblica, polemiche politiche e tensioni interne tra gli Stati membri.

Conclusioni

L’indagine è in pieno svolgimento e sarà fondamentale attendere gli sviluppi giudiziari. Al momento, però, il caso rappresenta uno dei più rilevanti scandali legati alla gestione dei fondi europei, con possibili ripercussioni politiche e istituzionali non solo a Bruxelles, ma anche sullo scenario internazionale.

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, nel sistema penale italiano, vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Come sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna passata in giudicato.


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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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