Scandalo Finanziario a Vibo Valentia: Bancarotta Fraudolenta sequstro per 5 Milioni, 6 Indagati
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Indagine svela un intricato sistema di società orchestrato da amministratori accusati di bancarotta fraudolenta, coinvolgendo anche membri di un istituto di credito e lasciando dietro di sé un'impresa fallita in precarie condizioni finanziarie.
Inchiesta a Vibo, coinvolti anche dipendenti istituto di credito
VIBO VALENTIA, 12 DIC. - Ifinanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria di Vibo Valentia hanno notificato un provvedimento del gip di divieto temporaneo di esercitare attività economiche ed imprenditoriali per 6 mesi a tre persone ed eseguito il sequestro preventivo, a carico di 6 soggetti, di disponibilità finanziarie per circa 5 milioni di euro, nonché del capitale sociale e del complesso aziendale di una società operante nel commercio al dettaglio e di un'altra che esercita l'attività di locazione immobiliare.
Agli indagati, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia guidata da Camillo Falvo, contesta, nella loro veste di amministratori di fatto e di diritto, il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata.
Le indagini, condotte dal nucleo di Polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia insieme alla sezione di polizia giudiziaria, avrebbero portato ad accertare un organizzato "sistema di società", realizzato da un'unica regia riconducibile agli indagati, finalizzata a proseguire l'attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.
Sono stati segnalati alla Procura anche alcuni componenti pro tempore degli organi sociali di un istituto di credito che avrebbero posto in essere diverse operazioni bancarie irregolari, aggravando il dissesto della società fallita, che all'epoca dei fatti si trovava già in precarie condizioni finanziarie.
Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza. (Ansa)