Scandalo dei baroni universitari: chiuso il primo filone di indagini

martedì 6 maggio, 2014

BARI, 06 MAGGIO 2014 - Si chiude il primo filone dell'inchiesta "Do ut des": il nome è stato dato dalla stessa Procura di Bari per indicare i comportamenti reiterati tra baroni per l'assunzione di determinate persone per le cattedre da docenti ordinari.

Il bilancio è di ben trentotto indagati e di due persone indagate per associazione a delinquere. Ora gli atti sono stati mandati a Milano, per i dovuti accertamenti. Infatti, l'inchiesta non riguarda solo l'Università degli Studi di Bari, ma il comportamento sarebbe diffuso e reiterato in tutte le più importanti sedi universitarie italiane.[MORE]

In alcuni casi, si parla di veri e propri "pizzini" messi agli atti, con messaggi ambigui per chi è fuori dal giro e chiarissimi per chi, invece, si era reso protagonista dell'affare dei baroni universitari. Nel registro degli indagati ci sarebbero anche nomi eccellenti della politica.

Compaiono Anna Maria Bernini e l'ex garante della privacy Francesco Pizzetti. Per le forze dell'ordine si trattava di: "(...) una rete criminale tra i più autorevoli docenti ordinari che hanno consentito sistematicamente il prevalere della logica del favore su quella del merito e della giustizia. In sostanza i concorsi universitari sono stati celebrati, discussi e decisi molto prima del loro espletamento."

La Bernini viene inserita nel registro degli indagati dopo l'intercettazione nei confronti del professor Giorgio Lombardi, di diritto comparato. Il Lombardi ammetteva in quel caso di subire forti pressioni dalla Bernini per il risultato di un concorso, mentre il professore ammetteva di essere "Il capo di tutti".

Decine poi le intercettazioni tra il numero due del sistema e il Pizzetti, che avevano legami da anni. Insomma, un circolo vizioso quello che emerge dalla prima parte delle indagini, che ora aspetta il completamento a Milano.

(bari.repubblica.it)

Annarita Faggioni

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