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NAPOLI 6 GENNAIO 2013- Nel 2006 scoppiò il caso Gomorra: il libro omonimo di Roberto Saviano portò a galla abitudini e dettagli della vita di alcune zone di Napoli e di Caserta vittime della criminalità organizzata, appunto la camorra. Tutto ciò fu documentato anche dal film ispirato al romanzo di Matteo Garrone, che oltre a ricevere numerosi premi a Cannes, portò a mezzo mondo un'idea della regione ormai priva di valori ed ancorata alla mentalità camorristica. Scampia e Casal di Principe finirono su tutti i giornali, descritti come luoghi in cui le speranze e i sogni di generazioni sono messi a dura prova dall'odore di droga e denaro, che in ogni edificio circolano come se niente fosse.[MORE]
Ed oggi a circa otto anni dal clamore di quel libro, Scampia dice no a girare le riprese della fiction "Gomorra". La clamorosa opposizione arriva dal Presidente della Municipalità di Scampia, Angelo Pisani, il quale si mostra molto contrario alle riprese della serie tv, perchè fin troppe volte questo territorio è stato vittima dei suoi aguzzini malavitosi in tv e sui giornali. A Scampia, spiega Pisani, non esistono soltanto palazzoni grigi ricchi di illegalità, ma anche persone perbene e giovani che lavorano duro per poter mostrare al mondo un pezzo di una Scampia migliore. Il no di Scampia risuona forte anche a Roberto Saviano, il quale ha risposto sui principali social network che la decisione di censurare le riprese non è per niente una scelta intelligente.
Nicoletta de Vita