Sarah Scazzi: 120 secondi di agonia, dubbi e contraddizioni. Si cerca complice di Misseri
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AVETRANA - Una morte barbaramente dolce. Sara Scazzi è stata colta da uno stato di choc pochi istanti dopo che lo zio ha cominciato a stringerle la corda d’acciaio attorno al collo: la 15enne ha subito perso i sensi crollando poco dopo sul pavimento ruvido del garage. E’ questo il primo risultato emerso dagli esami medico-legali compiuti dal prof. Luigi Strada, che ha eseguito l'autopsia sul cadavere della giovane studentessa.[MORE]
Proprio lo stato di choc ha impedito alla quindicenne di comprendere quello che stava realmente avvenendo e, proprio per questo, Sara non ha sofferto.
Secondo alcune prime valutazioni basate sulla corporatura e sull'età della vittima, Sara sarebbe morta in circa due minuti dall'inizio dell'azione meccanica dello strangolamento.
Nelle ultime ore si aspetta, mediaticamente, l’elemento in grado di dare una svolta decisiva alle indagini ancora avvolte da un alone di mistero.
Quattro sono i dubbi che martellano la mente degli inquirenti. Lo zio orco, Michele Misseri, ha agito da solo in quel caldo pomeriggio d’estate ad Avetrana? Per quale motivo la figlia Sabrina ha subito parlato di un eventuale rapimento? Cosa si cela dietro l’incongruenza degli sms e la scomparsa degli auricolari?
Nei prossimi giorni nuovi interrogativi e, forse, una soluzione al giallo di Avetrana.
M.R.