Sanità, Santori: "Su liste d'attesa non cambia nulla, pazienti sempre più pazienti"
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ROMA, 12 MARZO 2014 - “Sulle liste d’attesa non cambia nulla, anzi peggiora. I toni trionfalistici che utilizzò Zingaretti diventano ogni giorno più ridicoli, soprattutto alla luce delle costanti e nuove denunce dei cittadini”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Salute, nel denunciare il grave disagio che vivono oggi i pazienti della nostra Regione sulla questione liste d’attesa, soprattutto alla luce delle denunce pervenute alla mail attivata [email protected] nell’ambito del Tour della Sanità Malata.
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“Un primo cittadino mi scrive di aver appena chiamato il RECUP per una prenotazione di Ecocardiogramma, specificando che sarebbe potuto andare in qualsiasi ambulatorio, ma la prima data disponibile proposta è stata a novembre 2014 ad Acilia. La seconda denuncia riguarda Rita, una cittadina che necessitava di una ecografia muscolo-tendinea e che, chiamando il RECUP, si è vista proporre come prima data utile l’ottobre 2014, mentre in intramoenia anche il giorno dopo a 70 euro al Forlanini e dai 100 ai 170 euro al Sant’Eugenio. Giuseppe, invece, deve fare una polisonnografia, esame che solo il San Camillo è in grado di effettuare. Prima data utile è alla fine di luglio, in privato entro una settimana pagando 250 euro. Altro caso: elettrocardiogramma sotto sforzo, al paziente romano sono stati proposti tempi di attesa inaccettabili, proponendogli in alternativa un’attesa di solo (sic!) qualche mese a Frascati o a Frosinone”, prosegue Santori.
“Si tratta di situazioni che fanno perdere fiducia nei confronti della sanità pubblica, con liste d’attesa incredibili e pazienti trattati in modo irrispettoso, soprattutto in un contesto di giustizia sociale calpestata, per chi non può permettersi cifre astronomiche al fine di poter accedere al servizio privato. Adesso, più di prima, con queste liste d’attesa del presidente Zingaretti comprendiamo sempre di più perché gli utenti della nostra sanità sono definiti pazienti”, conclude Santori.
Notizia segnalata da Fabrizio Santori