Sanità: Cns, 1 donatore su 1000 scopre infezione andando a donare
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ROMA 20 DICEMBRE - Nel 2017 quasi duemila persone, circa l'uno per mille del totale dei donatori di sangue, hanno scoperto di avere un'infezione da virus dell'epatite B o C, HIV o Treponema pallidum attraverso le analisi che si fanno prima di donare il sangue. E' quanto emerge dai dati raccolti dal Centro Nazionale Sangue, che oggi ha organizzato sul tema il convegno 'La sorveglianza delle malattie trasmissibili: gestione degli esiti dei test di qualificazione biologica e del donatore non idoneo'. Il numero di nuove positivita' negli ultimi dieci anni, spiegano gli esperti del Cns, e' sostanzialmente stabile. Nel 2017, le principali positivita' riscontrate sono quelle per epatite B (751 su 1.778 donatori positivi) e per sifilide (642); molti meno sono risultati i donatori positivi all'HIV (96) e al virus dell'epatite C (315). Negli ultimi anni le positivita' per epatite B sono diminuite, per l'arruolamento di nuovi donatori nati dopo il 1983, anno di introduzione del vaccino obbligatorio, mentre sono aumentate quelle da Treponema, una tendenza che segue anche quella della popolazione generale.
"Questi dati testimoniano l'efficacia del sistema di selezione, che e' capace di intercettare i potenziali donatori positivi, come dimostra anche il fatto che da oltre un decennio non ci sono infezioni da questi agenti trasmesse attraverso le trasfusioni", spiega Giancarlo Liumbruno, direttore generale del Cns. "Ci sono pero' alcuni aspetti che si possono migliorare nell'emovigilanza, soprattutto sotto il profilo dell'uniformita' delle procedure usate nelle diverse regioni per la gestione dei risultati dei test e dei donatori positivi", aggiunge Liumbruno.
Nel corso del convegno sono stati presentati i dati relativi ad un progetto nazionale che si e' occupato del tema della sorveglianza delle infezioni sui donatori e che ha come obiettivo la produzione di linee guida nazionali che integrino le disposizioni del Decreto Ministeriale del 2 novembre 2015, che norma gli aspetti relativi ai requisiti di qualita' e sicurezza del sangue e i criteri di selezione del donatore. Durante il convegno si e' anche affrontato il tema delle modalita' di gestione dei donatori con un test positivo, approfondendo tutte le fasi della gestione, dalla comunicazione dell'esito al counseling, all'invio dal medico specialista. (Agi)