Salvini contro l'Islam: «Anche in Italia sono pronti ad uccidere». Majorino: «Così si semina odio»
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MILANO, 10 GENNAIO 2014 - Nel giorno dell’attacco terroristico a Charlie Hebdo, Matteo Salvini, leader della Lega Nord, aveva lanciato l’hashtag “Stopinvasione”, riferendosi ai musulmani presenti in Italia, e aveva attaccato la giunta Pisapia per l’autorizzazione all’apertura di una moschea.
Quest’oggi, nei pressi del Palasharp, un’area dove potrebbe aprirsi una moschea, il leader del Carroccio, assieme a militanti leghisti e all’europarlamentare Mario Borghezio, ha distribuito copie di vignette di Charlie Hebdo sull’Islam. Nel commentare la sua azione, Salvini ha affermato: «L’Islam è pericoloso. Nel nome dell’Islam ci sono milioni di persone in giro per il mondo e anche sui pianerottoli di casa nostra pronti a sgozzare e a uccidere».
Parole pesanti quelle del leader del Carroccio che oltre a criticare l’amministrazione attuale di Palazzo Marino, attacca il premier Matteo Renzi ed il governo: «Mi fa pena pensare che Renzi sfilerà domani per le strade di Parigi, quando con le sue politiche a favore dell’immigrazione di massa è complice di quello che rischia di succedere domani». «L’Islam è un problema – ha proseguito Salvini – e anche al governo abbiamo ministri che negano che le stragi di Parigi abbiano matrice islamica. Questi sono ministri pericolosi, in Italia abbiamo un governo pericoloso».
Oggi pomeriggio, da piazza del Duomo, dove si è svolta la manifestazione organizzata da Emergency in solidarietà delle vittimi di Charlie Hebdo, a Salvini ha risposto l'assessore alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino: «Matteo Salvini invece di lavorare per unire le forze e le istituzioni contro il terrorismo cerca di seminare odio e paura. Credo sia il modo più sbagliato per affrontare la situazione nella quale siamo».[MORE]
Anche la presidente di Emergency, Cecilia Strada, non ha risparmiato critiche al leader del Carroccio: «Salvini ha detto che ci sono migliaia di musulmani pronti a sgozzarci sul pianerottolo di casa. Comincio a chiedermi se nelle parole di Salvini non possa ravvisarsi il reato di istigazione all’odio». «Penso - ha aggiunto Cecilia Strada - che sentirò un avvocato nelle prossime ore per chiedere se lo si può denunciare - ha aggiunto - le cose che sta dicendo Salvini non sono solo folli e sbagliate ma anche molto pericolose, soffiano sul fuoco dell’odio ed è questo sentimento che a Parigi come in Nigeria versa il sangue sulle strade».
(Immagine da ilgiorno.it)
Giovanni Maria Elia