Salta l'accordo sulla legge elettorale. Bagarre in aula tra Pd e M5S.
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Salta l'accordo sulla legge elettorale. Bagarre in aula tra Pd e M5S.

giovedì 8 giugno, 2017

ROMA, 8 GIUGNO 2017 - E' di nuovo caos tra Pd e M5S, in Aula alla Camera, alla ripresa dei lavori dopo la sospensione dovuta alla bocciatura di un emendamento sulla legge elettorale. Tra i capigruppo Rosato e Toninelli volano accuse pesanti. La più gettonata è "traditori". [MORE]

"Se ci sono vigliacchi ed irresponsabili, quelli appartengono al Pd", chiosa Toninelli alle parole di Rosato. "I traditori sono i vostri - incalza - siete vigliacchi, lo avete fatto nel buio del voto segreto". "Noi siamo gente onesta, voi ridicoli. Noi con vigliacchi ed irresponsabili non avremo mai nulla a che spartire", dichiara.

"La legge elettorale è morta, e l'hanno uccisa i 5 Stelle", dichiara il relatore del Pd, Emanuele Fiano, dopo la debacle in Aula dell'accordo a quattro nel voto a scrutinio segreto.

Salvo sorprese dell'ultimo minuto, il Pd dovrebbe confermare l'intenzione di non proseguire sulla strada della riforma elettorale frutto dell'accordo a 4 con Forza Italia, M5S e Lega. Il capogruppo Rosato aveva già specificato che "il Pd ha già fatto una fatica enorme ad accettare il proporzionale, ulteriori sforzi al ribasso dal Pd non arriveranno".

Oltre alla fine dell'accordo sul sistema tedesco, tiene ancora banco la polemica sulla pubblicazione dei risultati del voto segreto. Il tabellone della Camera, infatti, ha reso palese l'esito della votazione anzichè nasconderlo.

"C'e' stato un errore materiale. Non lo nego. Mi dispiace sia accaduto", minimizza il presidente dell'Aula Laura Boldrini. Non è dello stesso avviso il deputato di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli, che parla di reato. "L'articolo 683 del codice penale è chiaro", rende noto Cirielli. "Chiunque, senza autorizzazione, pubblica col mezzo della stampa, o con un altro dei mezzi indicati nell'articolo 662, anche per riassunto, il contenuto delle discussioni o delle deliberazioni segrete del Senato o della Camera dei Deputati è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave reato, con l'arresto fino a trenta giorni o con l'ammenda da 51 a 258 euro".

"Pur di raggiungere il prezzo del patto dell'Inciuciellum si calpesta l'esercizio della libertà di voto dei parlamentari - conclude Cirielli - la cui modalità segreta è quella più significativa. Vedremo cosa farà la Procura di Roma. Una cosa è certa. Quanto accaduto oggi è un grave vulnus per la democrazia e l'inciucio tra Renzi, Grillo e Berlusconi finisce in rissa e in tribunale".

Daniele Basili

immagine da ilfattoquotidiano.it


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