Attacco in Siria: le prime ripercussioni russe. Sostegno dei sauditi e di Londra
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MOSCA, 7 APRILE – Iniziano le prime ripercussioni dopo la decisione di Trump di attaccare la Siria, decisione presa, unilateralmente, senza alcuna risoluzione delle Nazioni Unite.[MORE]
Il ministero degli Esteri russo ha reso noto che il Cremlino ha deciso di sospendere il memorandum con la coalizione, guidata dagli americani, per la prevenzione degli incidenti e sulla garanzia della sicurezza dei voli durante le operazioni in Siria. Alla base della decisione di Mosca ci sarebbero alcuni dubbi circa le tempistiche dell’attacco missilistico americano. Secondo il ministero degli Esteri russo gli Stati Uniti avevano deciso sferrare l’attacco in Siria prima dell’ecatombe di tre giorni fa nella provincia di Idlib per un presunto attacco con armi chimiche, atto le cui accuse sono ricadute sull’esercito del regime di Damasco. Il massacro dei civili con il gas sarin sarebbe stato "un pretesto" per legittimere le azioni americane.
La portavoce del ministero degli esteri, Maria Zakharova, ha espresso in un comunicato: “È evidente che l'attacco con i missili da crociera americani è stato preparato in anticipo. Ad ogni esperto è chiaro che la decisione di effettuare gli attacchi è stata presa da Washington prima degli eventi ad Idlib che sono stati semplicemente usati come pretesto per dimostrare la forza". Secondo quanto riportato dai media russi, il Comitato di Difesa della Duma di Stato, camera bassa dell'Assemblea Federale della Federazione Russa, afferma che l'attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare le relazioni tra Mosca e Washington, e portare ad un inasprimento dei conflitti armati in Medio Oriente.
Intanto alcune nazioni hanno deciso di esprimere il proprio sostegno all’azione americana. L'Arabia Saudita ha definito "decisione coraggiosa" quella presa dal presidente americano Trump di lanciare missili sulla Siria dopo l'attacco chimico dei giorni scorsi. In un comunicato il ministero degli Esteri saudita ha affermato che l'attacco in questione sia da interpretare come una risposta adeguata ai "crimini del regime contro il suo popolo, alla luce del fallito tentativo della comunità internazionale di porvi fine". Anche la Gran Bretagna ha espresso "pieno sostegno" all'alleato d’oltreoceano, il quale ha posto in essere "una risposta appropriata al barbaro attacco di Damasco con armi chimiche".
In queste ore è giunta anche la notizia che l'Unione Europea fosse stata avvisata della probabilità di un'incombente operazione degli Stati Uniti. La notizia divulgata da un portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione, Mogherini, che ha seguito gli eventi con i servizi diplomatici Europei. Sempre secondo quanto riferito, sembrerebbe che nel corso della notte, Mogherini abbia ricevuto anche la telefonata del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Intanto sul fronte italiano si apprende, da fonti governative, che è stata organizzata, nelle prossime ore, una sessione del Consiglio dei ministri che aprirà i lavori con una informativa sulla situazione siriana.
immagine da: news.sky.com
Caterina Apicella