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Russia, legge anti-gay varata

Cristina Rendina
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Russia, legge anti-gay varata
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RUSSIA, 26 GENNAIO 2013 – Ieri la Duma, il parlamento russo, ha approvato un disegno di legge che vieta in tutto il territorio nazionale la “propaganda dell’omosessualità”. La legge è stata approvata quasi all’unanimità, con 388 voti a favore, uno contrario e uno astenuto. Il testo era stato proposto dall’assemblea legislativa di Novosibirsk, dove la normativa è già applicata, così come in altre zone del paese, ad esempio San Pietroburgo.[MORE]

Il disegno di legge, che per entrare in vigore deve passare tre letture alla Duma, essere approvato dal Consiglio della Federazione (il Senato russo) ed essere firmato dal capo del Cremlino, prevede multe salate per chi compie atti di propaganda omosessuale davanti a minori. In questo modo qualsiasi manifestazione, dai cortei ai semplici baci, condotta davanti agli occhi di un minore, sarà oggetto di sanzioni che andranno dai 4000 rubli ai 500 mila rubli.

Ieri davanti alla Duma un gruppetto di ragazzi, appartenenti al Russian Lgbt Network, unico movimento russo che opera a favore dei diritti omosessuali, hanno manifestato contro il disegno di legge gridando alcuni slogan e baciandosi in pubblico. Membri estremisti della Chiesa Ortodossa, che appoggia la legge, li hanno colpiti con ingiurie e uova, provocando scontri che hanno indotto le forze dell’ordine ad arrestare una ventina di persone, tutte appartenenti al movimento Lgbt. Non molte le voci di protesta, tra queste quella di Lyudmila Alexeyeva che lotta in difesa dei diritti umani e che ha commentato in questo modo la votazione della Duma di una legge descritta come “un documento medievale, uno strumento volto a compattare l'elettorato più conservatore, dopo mesi di proteste che hanno fatto calare la popolarità del presidente Vladimir Putin”.

In aula i politici appartenenti al partito della maggioranza difendevano la proposta di legge; il deputato Dmitri Sablin dichiarava infatti: “Siamo in Russia, non a Sodoma e Gomorra. Non è una legge contro gli omosessuali quanto una via per proteggere la nostra gioventù i cui valori sono minacciati da certi discorsi, certe immagini scandalose”. Preoccupanti i sondaggi pubblicati da molti giornali in cui si riportava l’appoggio da parte del 65% della popolazione al disegno di legge, la percezione, da parte di due terzi dei russi, che l’omosessualità sia una malattia e l’approvazione della decisione dell’esercito russo di allontanare ogni “sospetto omosessuale” dal servizio militare.

Lo spettro della legge di Stalin del 1934 che prevedeva il carcere per il reato di omosessualità è rievocato ed emerge evidente. (foto: Repubblica.it)

Cristina Rendina


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Scritto da Cristina Rendina

Giornalista di InfoOggi

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