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MOSCA, 16 GENNAIO - L'Ufficio del procuratore generale russo ha avviato un'indagine contro il presidente del famoso festival di documentari 'Artdokfest', Vitaly Mansky e contro i registi Beata Bubenec e Evgheny Titarenko, per presunti atti di estremismo e giustificazione pubblica di terrorismo, in quello che per i difensori dei diritti umani si prefigura come un altro caso di pressioni e censura sul mondo della cultura.[MORE]
La procura generale si è mossa in seguito a un appello presentato da Igor Beketov, leader del movimento di estrema destra 'Serb', che a dicembre ha compiuto un raid, interrompendo la proiezione del film di Bubenec 'Il volo del proiettile', in programma all'ultimo l'Artdokfest a Mosca.
La pellicola racconta la guerra in Ucraina orientale dal punto di vista dei volontari del battaglione ucraino Aidar. Il lavoro del regista Titarenko, invece, 'Guerra per la pace', sempre sul tema del conflitto in Donbass, è stato bloccato dopo un esposto presentato dal vice presidente della Duma, Piotr Tolstoy. Mansky ha dichiarato che in relazione al programma di presentare al festival film ucraini si è dovuto scontrare con "un fume di minacce, sporcizia e accuse assolutamente infondate da parte di un pubblico assolutamente marginale", che a suo dire neppure ha visto quello di cui parla.
L'ultimo caso di pressioni su esponenti di spicco del mondo culturale russo, non allineati con la narrativa ufficiale, è quello del regista Kirill Serebrennikov, agli arresti domiciliari in un caso di appropriazione indebita, a cui l'artista si è sempre detto estraneo.
Emanuela Salerno
Fonte immagine: www.russaz.com